Atwood
La parola al prof. Traversi
Macchina di Atwood
Selezione di testi tratti dalle opere dei docenti che hanno insegnato fisica nel XIX secolo presso l'Imperial Regio Convitto S. Caterina (antico nome del Foscarini). Per la ricerca di altri testi, consulta l'ARCHIVIO.

Immagine Caduta libera Verticale
§ 713. E ciò basti intorno alle Teorie generali, che appartengono al moto libero verticale dei corpi prodotto nei medesimi dall'attrazione di Gravità. Passiamo come il solito a confermarle col mezzo degli Esperimenti.
Fra gl'innumerevoli, che se ne potrebbero istituire, ne trascelgieremo [sic] cinque, li quali sono li più interessanti. Il primo avrà per iscopo il far vedere, che la velocità acquistata da un corpo cadente in un dato tempo è atta a fargli percorrere con un moto uniforme uno spazio doppio in un tempo uguale: il secondo sarà diretto a mostrare, che le velocità dai corpi cadenti acquistate sono proporzionali ai tempi impiegati: il terzo somministrerà una prova di fatto, che gli spazj percorsi presi collettivamente stanno fra di loro come i quadrati dei tempi: il quarto farà sensibilmente vedere, che gli spazj percorsi presi particolarmente seguono la proporzione dei numeri dispari: il quinto in fine avrà per oggetto il confermare la Teoria del moto ritardato nei corpi ascendenti.

§ 714. Questi Esperimenti s'istituiscono col mezzo di un Macchina ingegnosissima inventata dal D.r Atwood professore di fisica nell'Università di Cambridge, e perfezionata dal celebre artefice di Londra Ramsden. Io la ho fatta eseguire dal nostro esattissimo artefice di Padova Giuseppe Steffani, accoppiando alle misure Inglesi le Parigine sì antiche che moderne. La Macchina è rappresentata nella Tav. VII: ed eccone la descrizione.

§ 715. AB è un'asta verticale di legno alta Piedi 5. Parigini, sono Piedi Inglesi 5. e 4. Pollici, e ciascun Piede sì Parigino che Inglese è diviso in Pollici; e suddiviso in Linee: sicchè tutta l'asta rimane divisa in 60 Pollici Parigini, e 64 Pollici Inglesi. Questi sono numerati dall'alto al basso 1, 2, 3, 4 ec. A questa scala è pure accoppiata la scala Metrica; sicchè la lunghezza dell'asta AB è pure divisa in Decimetri, e suddivisa in Centimetri. RS è un piano fissato al dissopra dell'asta predetta, che serve di base alla Macchinetta FYE.
E' essa composta delle quattro picciole ruote C, D, E, F, le quali sono dello stesso Diametro, e situate due per parte in maniera, che muovendosi verticalmente attorno al loro asse, le loro Circonferenze vengono ad intersecarsi l'una l'altra, passando la Circonferenza di una presso al centro della sua vicina.
Y è una ruota più grande delle precedenti, le estremità del di cui asse sono situate sopra le Periferie delle precedenti medesime; cosicchè le intersezioni di queste Periferie servono loro di appoggio. Tutto questo meccanismo è diretto a diminuire, per quanto fia possibile, lo sfregamento dell'asse della ruota maggiore Y nel suo moto, rendendolo attrito di seconda spezie (417).
Nell'atto in fatti, ch'essa si muove, si muovono egualmente le ruote piccole C, D, E, F, le quali per conseguenza presentano sull'asse della medesima punti sempre nuovi della loro Periferia. Questa ruota maggiore Y, è scannellata nella sua Circonferenza per poter ricevervi il sottil filo di seta LMZ, al quale sono appese le due scattole circolari di ottone X, Z. Queste due scattole hanno ciascuna un coperchio a vite, onde poter introdurre nelle medesime dei pesi di figura egualmente circolare. Essi si veggono rappresentati a piedi della Macchina in a.
PQ è un Pendolo, che batte li mezzi Secondi. Si può però sostituirne al medesimo un altro, il quale abbia la lunghezza sufficiente per battere li Secondi intieri [andato perduto]: e la mia Macchina è corredata di entrambi. Sì la scattola X, caricata del peso conveniente, la quale si vuole far scendere, che il Pendolo PQ sono impediti di muoversi, il primo dal sostegno H situato a zero della divisione dell'asta AB, e il secondo dal braccio I: e nell'asta AB vi è una molla, la quale mediante la pressione del bottoncino K fa sì, che cadano nel medesimo istante sì il sostegno H, che il braccio I; cosicché il Pendolo PQ incomincia ad oscillare nel punto istesso, in cui il peso X incomincia a discendere.
S è un cerchio di ottone scorrevole lungo l'asta AB, di messo a cui può passare liberamente il peso X: T è un piano circolare ugualmente scorrevole lungo l'asta medesima, che seve a fermare il peso predetto.
In a sono rappresentati diversi pesi di figura circolare, e forati nel mezzo; ed in b ne sono rappresentati alcuni altri di figura bislunga a foggia di barre, dei quali si caricano negli Esperimenti le due scattole appese X, e Z.
Tutta al Macchina appoggia sopra quattro viti per poterla situare perpendicolarmente; al che serve un appiombo situato ad uno dei lati dell'asta AB [...].

A. M. Traversi, Elementi di Fisica generale, volume II, Venezia, M.DCCC.XXII, Tipografia Antonio Curti, pagg. 200 - 203