Informazioni generali - Il gabinetto di fisica
Il Gabinetto di Fisica del Liceo Foscarini
Bandiera ingleseBandiera italianaImportanza didattica del Vecchio Gabinetto di Fisica

Sono molteplici i benefici sia culturali sia didattici che gli studenti del Liceo possono trarre dalla presenza e soprattutto dall'utilizzo degli strumenti del Vecchio Gabinetto di Fisica.

Malfi, © D 2007
Bilancia idrostarica
Parallelogramma delle forze
Paradosso meccanico
Diavolo di Cartesio
Rotazione delle correnti

Per prima cosa si può riconoscere, osservando la collezione nella sua interezza, un vero e proprio stile costruttivo che lega tra di loro tutti gli strumenti e che tra l'altro si riscontra anche nei pezzi delle collezioni universitarie. Essi sono infatti il frutto del lavoro di eccellenti artigiani, dal raffinato gusto artistico, i quali all'epoca concepivano uno strumento didattico non solo come un oggetto costruito esclusivamente per dimostrare certi principi o fenomeni fisici, ma anche come un vero e proprio pezzo da collezione di cui curare quindi, secondo il gusto del tempo, pure i particolari per così dire secondari. Non si esagera affatto dicendo che la semplice osservazione degli strumenti solo dal punto di vista artistico, ancor prima che scientifico, è già di per sé un interessante percorso, un po' particolare ma, forse, per questo ancor più stimolante, nella storia dell'arte.

Dal punto di vista fisico poi l'efficacia didattica di questi apparati è notevole. Infatti da un lato alcuni strumenti hanno l'enorme pregio di mettere in luce molto bene l'essenza di un fenomeno con mezzi di per sé assai semplici e per niente sofisticati. È questo il caso, ad esempio, in ambito idrostatico, della Bilancia idrostatica (datata 1818, vedi foto) impiegata per verificare la spinta di Archimede e, in meccanica, dell'apparecchio (1876, vedi foto) per dimostrare la legge di composizione vettoriale nota come regola del "parallelogramma delle forze". Dall'altro lato ci sono strumenti in cui un certo fenomeno o principio è utilizzato in modo a dir poco originale: in questo caso l'intento di stupire e di costringere l'osservatore a sforzarsi di trovare una spiegazione plausibile è palese e didatticamente molto importante.

Dopo aver visto questi particolari strumenti in funzione, gli studenti sono stimolati dal docente a formulare, alla luce di quanto spiegato in classe dal punto di vista teorico, dei perché accettabili in base a precise leggi e/o principi fisici. Ciò si rivela essere un esercizio mentale di deduzione logica e di ragionamento di enorme importanza che va a notevole vantaggio della didattica, poiché in questo caso gli studenti non sono degli spettatori passivi, ma attivi. A questa categoria di apparecchi, tranquillamente utilizzati, appartengono, per esempio, l'apparecchio detto "Paradosso meccanico" (1818, vedi foto) per lo studio del teorema del moto del centro di massa, gli apparecchi detti del Diavolo di Cartesio (1818, vedi foto) e un originalissimo motore elettrico a corrente continua, pulito recentemente e poi messo in esercizio (vedi foto), costruito dal geniale "macchinista" Francesco Cobres che va sotto il nome di "Apparato per la rotazione delle correnti" (1845), in cui si sfrutta la forza di Lorentz per far girare due solenoidi percorsi dalla corrente.