Condensatore di Epino
La parola al prof. Zantedeschi
Condensatore di Epino
Selezione di testi tratti dalle opere dei docenti che hanno insegnato fisica nel XIX secolo presso l'Imperial Regio Convitto S. Caterina (antico nome del Foscarini). Per la ricerca di altri testi, consulta l'ARCHIVIO.

Immagine tratta dal trattato di Zantedeschi[...] Noi possiamo per ultimo intendere i fenomeni della elettricità vindice, che consistono in questo, che due contrarie elettricità possedute da due corpi contigui si occultano e si manifestano nell'allontanarli. Vengono esse a ricuperare o a rivendicare i segni perduti. [...]

[...] veniamo a vedere per qual modo si possa misurare l'induzione, posto che il corpo attuante sia separato dall'attuato dalla sola aria atmosferica. Noi supporremo [...] che vi sieno due dischi conduttori, quali sono quelli rappresentati dalla fig. 29., isolati e muniti di elettrometro a quadrante; e che sieno collocati verticalmente, affinchè possano essere portati a mutuo combaciamento in tutti i loro punti, ed allontanati a varie distanze, senza che perdano il loro parallelismo. Uno di questi dischi comunichi col bevitore della macchina elettrica [polo positivo], e l'altro sia isolato. [...] la tensione è misurata da un buon elettrometro [...].

[...] In ordine alla distanza dal disco attuante dall'attuato, il Volta ritrovò [...], che l'azione inducente è prossimamente in ragione reciproca della distanza. A questa medesima legge io pure pervenni colle mie esperienze.

Francesco Zantedeschi, Trattato di Fisica elementare, volume III, parte I, Venezia, MDCCCXLIV, Tipografia Armena di S. Lazzaro, pagg. 123, 128 - 129.