Elettroscopio Nº 230 (Bohnenberger)
La parola al prof. Zantedeschi
Elettroscopio Nº 230 (Bohnenberger)
Selezione di testi tratti dalle opere dei docenti che hanno insegnato fisica nel XIX secolo presso l'Imperial Regio Convitto S. Caterina (antico nome del Foscarini). Per la ricerca di altri testi, consulta l'ARCHIVIO.

ImmagineIl sig. prof. Zamboni nel 1812 pubblicò un'altra pila a secco molto più comoda, molto più semplice e più sicura ne' suoi effetti delle precedenti; essa venne susseguentemente per varie guise modificata, e la più efficace è quella che egli formò con un gran numero, per esempio di 1000 dischetti di carta inargentata, cioè coperta di stagno sopra una faccia, smaltata sull'altra di uno strato di ossido di manganese polverizzato.

[...] Si ottengono con questo apparato parecchi degli effetti dell'elettromotore voltiano, sì fisici che fisiologici. [...] Il vantaggio maggiore, che n'ebbe la scienza si fu di avere una sorgente sempre pronta di elettricità da applicarla [...] allo scoprimento delle più deboli tensioni, come coll'elettrometro a due pile fece conoscere poco dopo l'invenzione delle pile di carta il fisico Alemanno Berhens, e pubblicò appresso il professore Bonhenberger di Tubinga fig. 57. [...].

Francesco Zantedeschi, Trattato di Fisica elementare, volume III, parte I, Venezia, MDCCCXLIV, Tipografia Armena di S. Lazzaro, pagg. 361, 363.