Il dispositivo presenta una base in legno con viti di regolazione in ottone per la messa a bolla. Due colonne in acciaio sorreggono un recipiente a pareti di vetro e con fondo dalla forma di calotta sferica. Del mastice rosso assicura la tenuta del recipiente. In corrispondenza del centro del fondo è presente un foro filettato cui si innesta a vite un rubinetto in ottone. Il recipiente è chiuso per mezzo di un coperchio in ottone munito di un corpo cilindrico massiccio d'ottone dalla massa di circa 740 grammi. Il coperchio con il peso aggiuntivo ha una massa di poco superiore ai 780 grammi.
Il sistema di sospensione del recipiente alle colonne d'acciaio è formato da una camicia d'ottone munita di vite a pressione che fa presa per attrito sulla colonna, mentre l'intero elemento è fissato a vite sul bordo superiore del recipiente. Quest'ultimo presenta un tubincino di vetro (fissato a vite su un apposito supporto d'ottone) che termina nella parte alta con un piccolo imbuto d'ottone. Il pezzo è danneggiato, dal momento che il tubicino si è spezzato in corrispondenza del punto d'unione con l'imbuto d'ottone. Tuttavia i due elementi possono essere ancora uniti senza ricorrere a colle speciali.
Il rubinetto e l'imbuto fanno pensare all'utilizzo di un liquido per il funzionamento dello strumento. Fino ad adesso l'unico riscontro oggettivo relativo all'apparecchio è il fatto che il nome di Masson figura assieme a quello di Pascal (Apparecchio di Pascal-Masson) nel sito internet di una ditta che commercializza apparecchi didattici di fisica e chimica per le scuole (si tace la fonte per non fare pubblicità). E' su tale accostamento che si basa l'unica ipotesi di funzionamento (Malfi, febbraio 2003).