Decomposizione dei sali
La parola al prof. Zantedeschi
Apparecchio per la decomposizione dei sali
Selezione di testi tratti dalle opere dei docenti che hanno insegnato fisica nel XIX secolo presso l'Imperial Regio Convitto S. Caterina (antico nome del Foscarini). Per la ricerca di altri testi, consulta l'ARCHIVIO.

§ 194 Dello studio elettro-chimico di alcuni corpi.

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Immagine tratta dal trattato di Zantedeschi III. Silicio. Becquerel col processo elettro-chimico l'ottenne puro per primo sopra una lamina di platino al polo negativo da una dissoluzione satura di silice nell'acido cloridrico di commercio, che contiene sempre una piccola quantità di ferro. L'apparato fu un tubo di vetro ricurvo (Fig. 99), come la lettera U del diametro di cinque millimitri [sic], della lunghezza di un decimetro, al fondo del quale si introduce dell'argilla umettata di una leggiera soluzione di sal marino. In uno dei due bracci si versa una soluzione di sal marino e nell'altro la dissoluzione di silice da decomporsi. In questa s'immerge una lamina di platino, e una lamina di zinco si tuffa nel braccio contenente l'acqua salata. Si compia il circolo con un filo di platino avendo l'avvertenza, che il filo di platino non tocchi la soluzione salata: il che non avverrebbe senza perdita elettrica. Tosto si produce una corrente e la lamina di platino è l'elettrodo negativo. Essa a poco a poco si ricopre di lamine cristalline, che hanno un brillante splendore: quelle che si formano al principio sono una lega di silicio e di ferro proveniente dall'acido impuro.[...]

Francesco Zantedeschi, Trattato di Fisica elementare, volume III, parte II, Venezia, MDCCCXLV, Tipografia Armena di S. Lazzaro, pagg. 443 - 444.