Vi sono diversi modi di produrre un suono, ma questo, presentato nel 1829 da Arthur Trevelyan, è uno dei più curiosi. La barra, che presenta una piccola scanalatura al centro a bordi vivi, viene riscaldata alla fiamma e quindi appoggiata sul rocchetto di piombo. Le distorsioni termiche dovute al contatto con il corpo caldo, dilatano il piombo e ciò alza alternativamente i due punti di contatto della scanalatura con la base, mettono in oscillazione laterale l'intera barra: ciò produce un suono. Se si aumenta la pressione di contatto, il suono udito diventa più acuto. Anche in questo caso, la grafia del nome dell'inventore appare distorta nell'inventario del 1870. |
Matteucci C., Lezioni di fisica, Rocco Vannucchi, Pisa, 1847, pag. 443, Tav. 1, fig. 25 Milani G., Corso elementare di fisica e meteorologia, Editori della biblioteca utile, Milano, 1869, Vol. 4, pag. 43, fig. 25 Murani O., Trattato elementare di fisica compilato ad uso dei licei e degli istituti tecnici, Heopli, Milano, 1906, Vol. 1, pag. 357, fig. 306 Resti E., Catalogo generale di apparecchi per l'insegnamento della fisica, Ditta Emilio Resti di Franco Brambilla, Pubblicazi, Milano, 1930, pag. 37, fig. 181 Tarquini A., Apparecchi di fisica, Antonio Tarquini, Roma, 1928, pag. 57, fig. 2950
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