Calamita naturale
La parola al prof. Zantedeschi
Calamita naturale
Selezione di testi tratti dalle opere dei docenti che hanno insegnato fisica nel XIX secolo presso l'Imperial Regio Convitto S. Caterina (antico nome del Foscarini). Per la ricerca di altri testi, consulta l'ARCHIVIO.

Immagine tratta dal trattato di Zantedeschi[...] I corpi magnetici si dicono anche calamite, che si dividono in naturali e artifiziali. Le calamite naturali sono pezzi della miniera di ferro ossidulato, o di protossido di ferro, o di ossido ferroso, di colore nerastro o bruno; esse erano conosciute dagli antichi per la proprietà di attrarre il ferro. [...] Se ora a questi punti [poli] si applichino delle lamine di ferro dolce, esso per comunicazione si magnetizza, anzi si aumenta la potenza attrattiva della calamita. Si suole d'ordinario tagliare il pezzo in figura di parallelepipedo: se ne coprono i due lati corrispondenti agli estremi dell'asse con due lamine, o gambe di ferro dolce, che partano dalla vicinanza dei poli [...] e sieno piegate nella parte inferiore a tal angolo, che combaciando esattamente con quella della base s'insinuino sotto di essa con una porzione o piede alquanto più grosso e più stretto, rotondeggiante lateralmente e lungo per due terzi della sua lunghezza: si fermano le gambe con fasciature trasversali di rame, e la calamita è armata. [...] Ai piedi è attaccata per attrazione magnetica una traversa di ferro, cui vengono applicati per mezzo di un gancio i pesi che la calamita sostiene (Fig. 2).

Francesco Zantedeschi, Trattato di Fisica elementare, volume III, parte I, Venezia, MDCCCXLIV, Tipografia Armena di S. Lazzaro, pagg. 3 - 4.