Conduttore isolato
La parola al prof. Zantedeschi
Conduttore isolato
Selezione di testi tratti dalle opere dei docenti che hanno insegnato fisica nel XIX secolo presso l'Imperial Regio Convitto S. Caterina (antico nome del Foscarini). Per la ricerca di altri testi, consulta l'ARCHIVIO.

§ 28. Della Elettricità indotta.

Immagine dello strumento, Malfi © D 2003Ciascun corpo elettrizzato ha tutto all'intorno di sè [sic] uno spazio, in cui adopera la sua virtù o produce alcuni effetti. Tale spazio è detto atmosfera elettrica, e si divide in atmosfera elettrica di pressione, ed in atmosfera elettrica esplosiva. La prima è quello spazio, in cui si producono dei fenomeni elettrici, senza scemare la carica del corpo elettrizzato; la seconda è quello, in cui appariscono i fenomeni elettrici, come la scintilla, con diminuzione della predetta carica. Io parlo qui della atmosfera elettrica di pressione, che opera sempre a distanza maggiore della esplosiva, e però sempre la precede [...].

[...] Se a un corpo elettrizzato, per esempio, ad una palla metallica elettrizzata, si avvicini con un suo capo un cilindro matallico [sic] in istato naturale [scarico], senza che ne conseguiti passaggio di elettrico nell'intervallo che li separa, si manifestano nel cilindro fenomeni elettrici negativi e positivi. Nelle scuole si denominano col nome comune di elettricità accidentali; e in particolare si chiama elettricità indotta quella contraria allo stato di carica del corpo elettrizzato, ed elettricità attuata o di pressione la omologa; corpo attuante dicesi il corpo elettrizzato; corpo attuato quello che soffre una tale azione; ed induzione, o attuazione od anche influenza elettrica l'azione esercitata dal corpo elettrizzato. [...] Le atmosfere elettriche di pressione, che possono apportare fra loro una scambievole influenza sono simili, o contrarie. Nel primo caso fan crescere la tensione elettrica, nel secondo caso, la fanno diminuire; anzi talvolta si compensano per intero, da far apparire i due corpi in istato naturale. Anche queste verità si possono render palesi coll'uso dell'elettrometro.

Francesco Zantedeschi, Trattato di Fisica elementare, volume III, parte I, Venezia, MDCCCXLIV, Tipografia Armena di S. Lazzaro, pagg. 115-116, 119.