Pirometro di Wegdwood
Pirometro di Wegdwood
Igrometro di Saussure
Selezione di testi tratti dalle opere dei docenti che hanno insegnato fisica nel XIX secolo presso l'Imperial Regio Convitto S. Caterina (antico nome del Foscarini). Per la ricerca di altri testi, consulta l'ARCHIVIO.

Immagine tratta dal trattato di Zantedeschi§ 10. C) Dei Pirometri.

I pirometri [sic], ossia i termometri formati di corpi solidi, si dividono naturalmente in due classi, in quelli cioè che pell'aumento di temperatura si ristringono, e in quelli che si dilatano; la loro denominazione [piroscopi] si deriva da Πυρ [Pûr] fuoco, e Σκοπεο [Skopéo], osservo. Le argille mostrano la singolare proprietà di ristringersi pel riscaldamento e di conservare il ristringimento ricevuto anche dopo che si sono raffreddate.

[...] Questa proprietà diede origine nel 1782 al pirometro di Wegdewood, il quale consiste: I in un canale di sezione rettangolare praticato in una tavoletta (Fig. 21), il quale dall'una estremità all'altra va gradatamente stringendosi, ed è segnato nella sua lunghezza da una serie di diversi gradi, i cui numeri crescono dalla banda ove esso si fa più stretto [...]: II. in una serie di cilindretti di argilla tutti uguali, i quali esposti a qualche elevata temperatura servono a farla conoscere col loro ristringimento; perocchè ritirati da quel calore e lasciati raffreddare si introducono nel canale, nel quale entrano più o meno, secondochè furono esposti ad una più o men alta temperatura.

[...] Questo istrumento è ancora lontano dall'esser perfetto. Egli non è nè uniforme a sè [sic] stesso, nè paragonabile coi termometri. [...]

Francesco Zantedeschi, Trattato del Calorico e della Luce, parte I, Venezia, MDCCCXLVI, Tipografia Armena di S. Lazzaro, pagg. 56-57