Dal punto di vista circuitale questa macchina a induzione è un trasformatore con il circuito primario alimatato a corrente continua e munito d'interruttore a settori a manovella. Questo circuito, che andava collegato a una batteria di pile, presenta una bobina di filo isolato con la seta avvolto su un nucleo di ferro estraibile e che termina con un manico in legno. Al circuito secondario, dal filo più sottile e con un maggior numero di spire, andava collegato un galvanometro a zero centrale, il cui compito era mettere in evidenza la corrente che si induceva nel secondario, quando veniva interrotta o ripristinata tramite l'apposito interruttore la corrente continua nel primario. L'ago del galvanometro si muoveva anche quando il primario alimentato veniva inserito o estratto dal secondario. |
Colson R., Traité Élémentaire d'electricité, Gauthier-Villars, Paris, 1885, pag. 106, fig. 51 Desbeaux E., Fisica Moderna, Casa Editrice Sonzogno, Milano, 1892, pag. 391, fig. 320 Felice M., Elementi di fisica, Ditta G. B. Paravia e Comp., Torino, 1887/90, Vol. 2, pag. 262, fig. 104 Galileo Officine, Apparecchi per l'insegnamento della fisica, Officine Galileo, Firenze, 1929, pag. 220, fig. 5529 Joubert J., Traité Élémentaire d'electricité, G. Masson Éditeur, Paris, 1889, pag. 283, fig. 230 Tarquini A., Apparecchi di fisica, Antonio Tarquini, Roma, 1928, pag. 136, fig. 30789
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