Rocchetto d'induzione |
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Datazione | 1868 - 1874 | |
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Si tratta del cuore operativo di un rocchetto d'induzione, ovvero dell'avvolgimento primario e secondario disposti coassialmente su un nucleo centrale realizzato con un pacco di fili di ferro. Il circuito secondario è danneggiato. Il nucleo di ferro non è massiccio per ridurre gli effetti delle correnti parassite. Il miglioramento nelle prestazioni delle bobine di induzione ottenuto introducendo questo accorgimento costruttivo fu osservato da Bachoffner nel 1837 e ben presto introdotto anche nella realizzaizone dei rocchetti d'induzione. Per funzionare allo strumento andava accoppia una pila per l'alimentazione del primario e anche un modello di interruttore per interrompere periodicamente la corrente. Non sempre gli interruttori erano parte integrante del sistema legato alla bobina, ma a volte erano strumenti a sé stanti per essere impiegati in vari esperimenti. |
Pagina del Museo Virtuale | Rocchetto d'induzione |
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Cataloghi | Nº | Voce |
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Inv. 2016 | 531 | Rocchetto d'induzione Numerazione provvisoria! |
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Inv. 1925b | 115 | Rocchetto di induzione - Causa richiesta scarico: da cedere ad altro Istituto |
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Inv. 1870 | 327 | Rocchetto d'induzione |
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Sezione | elettrodinamica |
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Vetrina | Non esposto |
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Stato di conservazione | Completo(?) | Funzionamento NV | Danneggiato |
| Diametro | 6.0 cm |
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Altezza | 25.0 cm |
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Materiali | ottone, rame, ferro, legno, seta |
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Fonti |
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Desbeaux E., Fisica Moderna, Casa Editrice Sonzogno, Milano, 1892, pag. 101, fig. 89 Premoli P., Nuovo dizionario illustrato di elettricit&agreve; e magnetismo, Soc. Editrice Sonzogno, Milano, 1904, Vol. 1, pag. 602, fig. 856
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Le indicazioni aggiuntive che integrano le voci relative allo stato di conservazione hanno il seguente significato:
(?) = forse completo; M = manutenzione; P = parziale; R = restaurato; D = usato per la didattica; NV = non verificato; X = verifica di funzionamento impossibile. |