Si tratta del cuore operativo di un rocchetto d'induzione, ovvero dell'avvolgimento primario e secondario disposti coassialmente su un nucleo centrale realizzato con un pacco di fili di ferro. Il circuito secondario è danneggiato. Il nucleo di ferro non è massiccio per ridurre gli effetti delle correnti parassite.
Il miglioramento nelle prestazioni delle bobine di induzione ottenuto introducendo questo accorgimento costruttivo fu osservato da Bachoffner nel 1837 e ben presto introdotto anche nella realizzaizone dei rocchetti d'induzione.
Per funzionare allo strumento andava accoppia una pila per l'alimentazione del primario e anche un modello di interruttore per interrompere periodicamente la corrente. Non sempre gli interruttori erano parte integrante del sistema legato alla bobina, ma a volte erano strumenti a sé stanti per essere impiegati in vari esperimenti.