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Archivio fotografico
Transito di Venere
8 giugno 2004


Martedì 8 giugno 2004 grossomodo dalle ore 7.30 alle ore 13.15 circa si è potuto osservare in cielo un interessante fenomeno: il transito del pianeta Venere. Per transito si intende il passaggio di un pianeta interno (Mercurio o Venere) sul disco solare. Si può pensare a una "mini eclissi" di sole, anche se a rigore il termine tecnico è appunto quello di transito. Un simile evento periodico non si verificava da 122 anni (correva l'anno 1882) ed è quindi raro: il motivo di ciò è dovuto ai diversi tempi di rivoluzione di Venere e della Terra e alla reciproca inclinazione delle rispettive orbite. Per il prossimo transito comodamente visibile dall'Europa si dovrà aspettare il 2117!

Note - Nell'immagine per proiezione del sole Venere in transito è il pallino nero. Il cerchio bianco serviva per collimare il canocchiale (era ottenuto da un foro circolare praticato sullo schermo).

Il transito di Venere è stato osservato anche dal Liceo in vario modo e con scopi diversi. Da un lato si è verificata l'ipotesi di funzionamento di uno strumento particolare costruito da Plössl e acquistato nel 1853. Vi sono infatti alcuni particolarissimi dispositivi per i quali non è chiaro (o per lo meno non lo è del tutto) il funzionamento. Per questi vengono formulate delle ipotesi, che poi vanno ovviamente verificate. Per maggiori dettagli su questo argomento si consulti la specifica Sottosezione del Museo Virtuale. Dall'altro lato si sono utilizzate macchine fotografiche digitali opportunamente schermate e uno strumento particolare: il Gran canocchiale con sostegno, datato 1851. Si tratta di un eccellente strumento ottico regalato dall'I. R. Luogotenente delle Provincie Venete, cav. von Toggenburg, al fine di permettere l'ossevazione dell'eclissi di luna del 28 luglio 1851 (all'epoca le classi non erano ancora in vacanza!).

Queste attività didattiche e di studio non sarebbero state possibili senza il prezioso contributo del prof. Francesco Rizzoli, dell'Università di Venezia, e del dott. Giuseppe Cerni, dell'Ospedale civile di Venezia. La direzione del Museo desidera porgere loro ancora una volta il più sincero ringraziamento per la grande disponibilità e gentilezza dimostrate nel soddisfare alcune nostre richieste e risolvere certi problemi di carattere tecnico.

Ci si può chiedere il perché dell'utilizzo di un vecchio strumento. Il motivo è molto semplice. Moltissimi strumenti del Vecchio Gabinetto di Fisica sono "nati" per la didattica e, nel realizzare il Museo Traversi, non si è voluto spogliarli di questo importante compito, ma semmai, una volta puliti, riparati e verificati nel funzionamento, ci si è posto tra i tanti obiettivi anche quello di incentivarne l'utilizzo sia in laboratorio di fisica che durante le visite di gruppi o di scolaresche (ovviamente con le dovute precauzioni, per non provocare danni). Il transito di Venere è stato un'occasione per utilizzare didatticamente il Gran cannocchiale con sostegno e non lasciarlo solamente in bella mostra nel Museo. Non solo, ma si è anche invitata la cittadinanza a prendere parte a questa osservazione comunicando per tempo l'iniziativa (06/06/2004) con un piccolo annuncio su Il Gazzettino. Il testo pubblicato è stato il seguente:

Osservazione del pianeta Venere con il vecchio telescopio astronomico.
Appuntamento da non perdere per gli amanti della storia e dell'astronomia, martedì prossimo al Museo di Fisica "Anton Maria Traversi" presso il liceo classico Foscarini di Venezia. In occasione dell'eccezionale transito del pianeta Venere sul disco solare, infatti, i visitatori del museo in fondamenta Santa Caterina potranno partecipare al tentativo di osservazione di questo fenomeno celeste con il vecchio telescopio astronomico-terrestre (1851). Si ricorda che la qualità della visione di questo rarissimo evento, l'ultimo dei quali risale al 6 dicembre 1882, è nettamente inferiore a quella possibile con altri strumenti più recenti. Orario: 9.30 - 12.30.

La tecnica utilizzata per osservare il transito è definita "proiezione". La proiezione del disco solare su un cartoncino o su un pezzo di carta bianca è la tecnica più sicura tra quelle utilizzabili, poiché non comporta la visione diretta del sole (mediata da speciali filtri) attraverso uno strumento ottico. L'immagine del sole con il pianeta in transito è stata messa a fuoco su un foglio di carta posto oltre l'oculare, il che comporta il capovolgimento dell'immagine rispetto a quanto realmente accadeva in cielo. La distanza alla quale posizionare lo schermo di raccolta è frutto di un compromesso tra l'intensità dell'immagine (che deve essere osservabile senza fastidio) e le dimensioni della stessa. Durante le sei ore del transito di Venere sul disco solare si è dovuto spostare gradualmente l'apparecchiatura per seguire il moto della nostra stella. In circa 5 minuti il sole usciva dallo schermo, pertanto era appunto necessario spostare il canocchiale ogni tanto. I raggi solari si concentrano all'interno delle lenti dello strumento che possono rompersi per shock termico, soprattutto se lo strumento non è stato concepito per osservazioni solari. Pertanto si è limitata l'osservazione a brevi intervalli e, girato il canocchiale, si è atteso per almeno dieci minuti prima di effettuare un'altra osservazione.

Gli studenti e con essi i visitatori potevano leggere alcune informazioni (vista 1/2 e 2/2) appositamente preparate per descrivere l'evento celeste prima di prendere parte all'osservazione. Il risultato, tenendo conto del tipo di dispositivo ottico utilizzato, è stato globalmente positivo, anche se è stato impossibile pulire perfettamente le lenti sia dalla polvere che da particolari inclusioni. Questo il motivo che ci ha imposto di segnalare nell'annuncio l'inferiore qualità dell'immagine rispetto a quelle ottenibili con dispositivi moderni.