Elettromagnetismo - indice breve storia
Breve storia dell'elettromagnetismo
Marconi

(Hertz) Precedente - PAGINA

Le onde hertziane, come venivano chiamate allora le onde elettromagnetiche, non tardarono ad essere oggetto di pratiche applicazioni. Ad esempio nel campo della comunicazione, anche se il telegrafo a filo costituiva un'innovazione assolutamente rivoluzionaria, esso però non risolveva il problema di comunicazione tra la terra e i piroscafi e delle navi fra loro, soprattutto in caso di emergenza. Perché non provare a trasmettere dei segnali telegrafici in codice Morse per mezzo delle onde hertziane?

Questo fu l'intento di Guglielmo Marconi (1874 - 1937), l'inventore di un sistema pratico di comunicazione senza l'impiego di cavi elettrici tra i punti di invio e di ricezione. È l'agosto del 1895 quando un colpo di fucile decreta l'invenzione della radio: per la prima volta un segnale viene ricevuto oltre una collina grazie a un rozzo dispositivo costruito dallo stesso Marconi.

In seguito ci furono polemiche di priorità sulle sue scoperte, ma gli scienziati non tardarono a riconoscerne i meriti raggiunti nel corso di un'intera vita dedicata al miglioramento della telecomunicazione radio, giustamente premiata con il Nobel nel 1909.

Marconi fonda la "Wireless Telegraph Trading Company" per sfruttare commercialmente all'estero il suo brevetto, non avendo trovato alcuna comprensione presso il governo italiano. Nel dicembre del 1901 realizzò la sua seconda straordinaria impresa: un collegamento radio attraverso l'Atlantico. Ricevendo presso S. John's (Newfoundland) segnali trasmessi attraverso l'oceano da Poldhu in Cornovaglia, poté smentire l'opinione formulata da eminenti matematici secondo la quale la curvatura della terra avrebbe limitato la comunicazione mediante onde elettromagnetiche a una distanza di 100 - 200 miglia.

Il successo ottenuto ebbe naturalmente una forte eco nel mondo e, sebbene restasse ancora molto da capire sulle leggi di propagazione delle onde radio nell'atmosfera e intorno alla terra, ciò rappresentò il punto di partenza per il vasto sviluppo delle comunicazioni radio che si ebbero nei decenni successivi, in gran parte dei quali Marconi continuò ad avere un ruolo di primo piano. È il 1902 quando Marconi fu in grado di ricevere messaggi da una distanza di 700 miglia di giorno e addirittura di 2000 miglia di notte. Egli infatti scoprì per primo che a causa della riflessione che certe onde radio subiscono dalle regioni più alte dell'atmosfera terrestre, le condizione di trasmissione e di propagazione sono alle volte più favorevoli di notte che di giorno. Il telegrafo di Marconi non solo permette l'incredibile collegamento tra città lontanissime, ma salva anche vite umane, come avvenne nel 1909 per i 2000 passeggeri del piroscafo Repubblic, che fece naufragio nell'oceano Atlantico. Sull'Elettra, il panfilo che ha comprato dall'ammiragliato britannico, Marconi continua i suoi studi. Nel 1924 riesce a trasmettere per la prima volta la voce umana dall'Inghilterra all'Australia e nel 1930 dalla sua nave ancorata a Genova accende l'impianto di illuminazione di Sydney: sono i prodigi della radio.

(Hertz) Precedente - PAGINA