Elettromagnetismo - indice breve storia
Breve storia dell'elettromagnetismo
Hertz

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Il fisico tedesco Heinrich Rudolf Hertz (1857 - 1894) riuscì nel 1888 a generare onde elettromagnetiche di intensità sufficiente perché potessero essere rilevate. Il lavoro scientifico di questo scienziato, prematuramente scomparso per una grave forma di cancro alle ossa, si basa sulla combinazione di una capacità analitica eccezionale con una straordinaria abilità come sperimentatore.

Per produrre onde elettromagnetiche bisognava infatti realizzare preventivamente tutta una serie di condizioni: per prima cosa disporre di un circuito in corrente alternata di frequenza elevatissima, condizione necessaria per produrre campi elettromagnetici di intensità apprezzabile, e secondariamente fare in modo che tale circuito sia effettivamente in grado di irradiare; infine si doveva trovare un rilevatore adatto allo scopo, che alla fine risultò essere un pezzo di filo metallico circolare con una piccola apertura in cui appariva una scintilla quando veniva eccitato da un'onda elettromagnetica. Con questi strumenti Hertz poté misurare la lunghezza d'onda della radiazione elettromagnetica, dimostrarne la natura ondulatoria e provare che tali onde si propagano alla stessa velocità della luce, come previsto dalla teoria di Maxwell. Egli ritenne giustamente che questi esperimenti fossero prove più che sufficienti della validità della teoria del fisico scozzese, ormai morto da otto anni.

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