Elettromagnetismo - Elettrodinamica - induzione
L'induzione
Insuccessi di Faraday

Come palesemente dimostrato da Oersted, una corrente elettrica è in grado di produrre con il suo passaggio in un conduttore un campo magnetico capace ad esempio di far deviare un ago calamitato dalla sua posizione di equilibrio (Apparecchio per le esperienze di Oersted). Produrre il risultato opposto si rilevò essere assai più complicato.

Infatti in un primo momento i risultati degli esperimenti di Faraday ebbero un esito sconfortante, poiché anche il più potente magnete messo vicino ad un filo metallico non provocava (o meglio, usando la terminologia moderna, non induceva) nessuna corrente nel circuito elettrico. Il fenomeno era evidentemente più complesso del previsto. In effetti è probabile che agli inizi delle sue esperienze sull'induzione Faraday si fosse messo involontariamente proprio nelle condizioni per non accorgersi del fenomeno dell'induzione.

Ciò poteva accadere ad esempio se, una volta collocato un potente magnete vicino ad un circuito elettrico, egli vi avesse collegato in un secondo tempo il galvanometro, cioè lo strumento che misura le correnti di bassa intensità, oppure se l'osservazione dell'ago del galvanometro fosse cominciata dallo scienziato dopo il posizionamento del magnete e non durante. I primi insuccessi furono dunque dovuti al fatto che Faraday nei primi esperimenti non verificò nessuna delle condizioni necessarie per l'insorgenza dell'induzione ovvero la presenza di situazioni non stazionarie nel tempo e/o nello spazio.