Le pompe che operano sui gas elaborano un fluido caratterizzato dalla proprietà di essere comprimibile. Quando da un volume chiuso si estrae l'aria, in esso la pressione è inferiore a quella atmosferica all'esterno, e simili macchine si dicono pompe pneumatiche. E' però evidente che si può anche effettuare l'operzione inversa, cioè comprimere il gas entro un contenitore rigido in grado di resistere alla pressione (pompe prementi). Eliminare totalmente l'aria da una regione limitata dello spazio non è cosa facile. Se molte esperienze, soprattutto in ambito elettrico, fino alla metà del XIX secolo risultarono difficili da effettuarsi, causa l'ancora rudimentale tecnica del vuoto, nella seconda metà del XIX secolo il progresso tecnologico consentì di avere le macchine giuste per osservare che cosa succedeva in condizioni di vuoto spinto. Johann H. W. Geissler (1814-1876) introdusse nel 1855 le pompe pneumatiche a mercurio; ciò permise un balzo in avanti nel tenore di vuoto raggiungibile, in un crescendo di risultati che verso la fine dell'Ottocento consentirono di ottenere pressioni assolute inferiori agli 0.0001 mm di mercurio.
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