Lo strumento, firmato "Plössl in Wien", serve a determinare il mezzogiorno locale, ossia l'istante
in cui il sole passa per il meridiano del luogo, da cui il nome di "Prisma di passaggio" riportato
nei precedenti inventari. Un simile dispositivo (cui venne dato il nome di cannocchiale iconantidiptico)
fu concepito in ambito astronomico nel 1821 da Giovanni Battista Amici (1786-1863), idea poi
ripresa nel 1844 dopo un viaggio a Berlino.
Il termine iconantidiptico, di evidente origine greca, è formato dai lemmi
eikón = immagine, diptikés = doppio e antiáo = vado incontro. Esso descrive
il comportamento delle due immagini del sole all'interno dell'oculare. Il nome dipleidoscopio
è invece formato dalle parole greche diplóos = doppio, eikón = immagine
e skopéo = osservo.
Il campo visivo dell'oculare
è diviso in due porzioni rispetto al diametro verticale: in una si vede l'immagine diretta del
disco solare, mentre nell'altra porzione si osserva l'immagine speculare prodotta da un prisma
triangolare isoscele con vertice ad angolo ottuso interposto, il quale produce per riflessione totale
a livello della base l'immagine speculare del disco solare. Si vedono quindi due immagini del sole.
Nel suo moto apparente in cielo, il sole si sposta da Est verso Ovest, e così l'immagine diretta
entro l'oculare, mentre l'immagine speculare appare muoversi in senso contrario, cosicché
le due immagini del sole si muovono con moti opposti e finiscono per incontrarsi, se l'osservazione
viene condotta prima di mezzogiorno. Se l'oculare dello strumento è posizionato
parallelamente al meridiano locale, in corrispondenza del mezzogiorno, le due immagini del disco
solare risultano perfettamente coincidenti. Il cogliere quest'attimo di coincidenza avviene con un
errore di circa 5-10 secondi. |