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Viaggio d'istruzione per gli studenti guida a Urbino | |
6-8 novembre 2009 |
La Direzione del Museo ha organizzato un viaggio d'istruzione per le Guide del Museo (Corso 2008/09) al Laboratorio del Restauro dell'Università degli Studi di Urbino e al Laboratorio di Chimica che fornisce le necessarie consulenze tecniche-ispettive sui materiali.
A seguito della firma della convenzione tra il Liceo Marco Foscarini e l'Università di Urbino un primo lotto di strumenti è stato consegnato nelle mani esperte della dottoressa Raffaella Marotti per essere sottoposto a intervento di restauro. La presa visione, seppur in forma semplificata, di che cosa significhi restaurare uno strumento antico e quale lavoro, anche di ricerca, ci sia dietro costituisce una importante esperienza didattica che la Direzione del Museo non si è voluta far sfuggire. Quindi... tutti a Urbino!
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Accolti dalla Dott.ssa Marotti in Piazza della Repubblica verso le 9.00 di sabato 7 novembre 2009, dopo un breve percorso tra le curiosità della città, è iniziata la visita al Laboratorio del Restauro dell'Università di Urbino, ubicato nel complesso di S. Girolamo. Qui la Dott.ssa Marotti ha brevemente illustrato le problematiche connesse al restauro della strumentazione di interesse storico e le modalità di intervento, prendendo come esempio gli strumenti della collezione del Liceo in quel momento in lavorazione.
La pulizia delle superfici (vedi particolare del Nº 2a) con prodotti specifici può riservare delle sorprese, come far riscoprire la punta in ottone della bilancia Nº 55 (strumento danneggiato dall'acqua alta del 1 dicembre 2008) oppure rilevare sul Nº 2a la presenza di una zona con ancora presente la laccatura originale, cosa molto importante per effettuare studi storici.
Sempre in relazione alla laccatura, laddove essa sia assente per più del 50% della superficie del pezzo, può essere necessario passare al suo reintegro, provvedendo a realizzare la lacca sulla base delle ricette dell'epoca e di quanto emerge dalla loro analisi chimica con apposita strumentazione.
Ma come si fa a sapere gli "ingredienti" e la loro composizione nelle lacche, nei mastici, nelle vernici, ecc.? A questa domanda ha risposto il prof. Luca Giorgi, che ci ha fatto da Cicerone preso il laboratorio che offre consulenza tecnica al Laboratorio del Restauro. Qui, con una semplice spiegazione teorica-pratica di rara chiarezza, ha illustrato la tecnica di spettrofotometria all'infrarosso.
Si tratta di una tecnica di analisi molecolare con la quale è possibile avere informazioni sui gruppi funzionali presenti nelle molecole che formano il campione (e quindi, indirettamente, sulle molecole stesse) facendone vibrare i legami. Il campione (pigmento, lacca, ecc.) viene opportunamente preparato: non si può utilizzare come supporto un vetrino, poiché il vetro è opaco per le onde elettromagnetiche infrarosse. Come supporto si impiega il bromuro di potassio, KBr, un sale i cui costituenti (ioni) non sono eccitati. Sale e campione vengono ben pestati in un mortaio e il tutto schiacciato alla pressione di 10000 bar, in modo da ottenere una pastiglietta sottile, grande come una moneta da 20 centesimi di euro.
Prima di inserire il campione nell'analizzatore, si provvede a fargli campionare l'aria del laboratorio. Infatti il vapor d'acqua e l'anidride carbonica presenti nell'aria, in quanto (a differenza di ossigeno e azoto) molecole messe in vibrazione dall'infrarosso, apparirebbero con i loro "vuoti" di assorbimento nello spettro finale. Registrando prima il loro spettro, esso potrà essere poi sottratto a quello dato dal campione. Ottenuto lo spettro e opportunamente elaborato, inizia la ricerca vera e propria dei costituenti il campione (e qui ci vuole non poca esperienza). Di fatto si confrontano i picchi del campione con i picchi di alcune sostanze in memoria. In foto lo spettro puro del "sangue di drago", che è poi il campione usato per la dimostrazione. Numerose le domande delle Guide anche sugli altri strumenti presenti in laboratorio (vedi foto), quesiti che hanno trovato subito risposta da parte del docente.
Si è chiaramente anche dato ampio spazio alla visita della città (foto 1 e 2) e per qualche foto di gruppo. Ma l'interessantissima mattinata didattica presso i Laboratori dell'Università di Urbino non sarebbe mai state possibile senza il prezioso interessamento della dott. Marotti e le spiegazioni del prof. Luca Giorgi. La direzione del Museo desidera porgere loro ancora una volta il più sincero ringraziamento per la grande disponibilità e gentilezza dimostrate.