Essenziale per la datazione degli apparati più antichi appartenenti al Vecchio Gabinetto di fisica, l'inventario del 1818 è il primo che fu redatto dopo la fondazione (1807) dell'Istituto Regio Liceo - Convitto S. Caterina di Venezia, il futuro Liceo Foscarini.
Nell'inventario viene indicato, salvo rare eccezioni, dopo il nome dello strumento, l'armadio che lo custodisce. Ciò permette di dedurre che l'ordine con cui sono state scritte le varie voci non segue quello dei ben 27 armadi che ospitavano la già allora ricchissima collezione di strumenti scientifici per le esperienze di laboratorio che avevano luogo nell'attuale Aula Magna del Liceo. Per le voci comprese dal N° 1 al N° 394, quelle che raccolgono gli strumenti antecedenti alla data di fondazione del Liceo oppure acquistati negli undici anni di attività non coperta da inventario, si può riconoscere per lunghi tratti un ordine per così dire di genere.
L'inventario (scritto per questa parte con una grafia chiara e bella, quasi a stampa) si apre infatti con gli strumenti di misura di lunghezze e per effettuare misure terrestri e in campo di balistica. Seguono poi gli strumenti di meccanica e di meccanica dei fluidi al cui interno è presente un blocco riguardante i termometri. Preceduta da una serie di apparati d'ottica, viene catalogata una corposa collezione di macchine celesti ovvero di apparati astronomici, terresti e per il calcolo del tempo (N° 161 - N° 238). Si tratta di ben 78 strumenti andati purtroppo tutti perduti. La consultazione dell'inventario del 1838 permette di ricavare che il loro numero si era già ridotto a 63 apparecchi dei quali non c'è più traccia nell'inventario del 1870!
L'inventario, con elenchi degli apparati acquistati anno scolastico dopo l'altro dal Vecchio Gabinetto di fisica, si estende in realtà fino all'anno scolastico 1837 - 1838, anno in cui ne fu redatto un nuovo. Le grafie purtroppo si fanno via via più difficili da decifrare, anche se il massimo (in senso negativo) si ha nell'inventario del 1838 in cui la scrittura (del Prof. Francesco Zantedeschi) è davvero indecifrabile! Le varie liste degli apparati catalogati si chiudono infatti generalmente con le firme del Direttore dell'Istituto e del Professore che teneva la cattedra di Fisica.