TA KIMIKA | |
---|---|
TA KIMIKA | Laboratorio di chimica |
Non provare mai a riprodurre a casa, magari aiutandosi con mezzi di fortuna, gli esperimenti presentati e tanto meno a tentare di improvvisarne qualcuno di nuovo, perché ciò può essere assai pericoloso. |
ESPERIENZE & DIMOSTRAZIONI |
Pillole di saggezza di Murphy... |
---|
Come scrivere una relazione di laboratorio |
Misura e incertezza |
Elementi di statistica |
Le esperienze qui riportate (più volte testate sul campo) non hanno la pretesa di essere originali, anzi, ma vengono presentate in forma diversa rispetto ai quaderni di laboratorio, cioè nel modo più dettagliato possibile in termini di materiali di laboratorio necessari, di preparazione, quando possibile, "in grande" dell'esperimento, di smaltimento e riutilizzo dei residui, di materiale didattico sia per gli studenti che per l'insegnante o il tecnico.
Da un libro di laboratorio di chimica per i licei: "... inserire la lamina d'argento nella soluzione di solfato VI di rame II ... Inserire la lamina d'argento nella soluzione 1M di nitrato V d'argento, la lamina di rame nella soluzione 1M di solfato VI di rame II collegando le celle con il ponte salino al nitrato V di potassio 1M...".
Senza dubbio bello da fare a parole, ma è evidente che un simile esperimento può essere realisticamente eseguito solo dall'insegnante, non certo attivamente da ogni singolo studente (anche 24 o più per classe), visto il costo proibitivo che avrebbe l'esperienza per le casse delle scuole, che non navigano mai nell'oro!
Partendo dal presupposto che l'insegnamento delle scienze applicate perde assai in efficacia senza l'effettuazione di esperienze di laboratorio, a volte le sperimentazioni su certi fenomeni chimici si rilevano essere difficili da realizzare "in grande" per tutta una serie di problemi (costo, tempistica, rischi, quantità in gioco...).
Tuttavia a volte è possibile realizzare l'esperimento in "variante economica" e nel contesto di una più efficiente razionalizzazione dei preparati che ne preveda il riutilizzo. Poiché nel contesto dei licei lo scopo primario delle esperienze di laboratorio è l'osservazione dei fenomeni spiegati e l'impadronimento delle tecniche di base operative e di elaborazione critica dei dati raccolti, all'atto pratico si può lavorare con identica efficacia anche introducendo delle semplificazioni e utilizzando sostanze meno costose (prime fra tutte l'acqua del rubinetto), meno inquinanti o pericolose, privilegiando il più possibile il lavoro in prima persona degli studenti, se non proprio sempre singolarmente, per lo meno a gruppi limitati di 2 al massimo 4 allievi.
E' evidente che preparare per esempio un esperimento per 12 gruppi di studenti invece che per il solo insegnante (o tecnico) mette in gioco quantità decisamente diverse di materiali e di preparati e la cosa può essere un vero problema visiti i tempi generalmente limitati, soprattutto se l'effettiva procedura pratica di preparazione è indicata nel libro di laboratorio in modo sommario o totalmente demandata alla buona volontà e praticità manuale dell'insegnante, che non ha tutto questo tempo... Ed è qui che, forse, si può trovare un aiuto.