TA KIMIKA - Laboratorio | |
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Laboratorio | Come compilare una relazione 1 | Pagina 1 - 2 - 3 - 4 |
In tutte le discipline è necessario mettere per iscritto le proprie idee e/o i risultati ottenuti. E' evidente che in questo contesto, oltre ovviamente alla consistenza di quanto si relaziona, il lavoro dev'essere presentato in forma chiara e organizzata al fine di agevolarne la lettura da parte di terzi. Nel mondo scientifico la relazione in senso lato è la chiave per comunicare i risultati delle proprie ricerche o di un gruppo di persone e il veicolo con cui progredisce il sapere scientifico grazie al contributo di tantissimi soggetti.
E' auspicabile cominciare da subito ad esercitarsi nel compilare una relazione e la scuola offre varie occasioni per questo esercizio. Chi all'università seguirà poi studi in ambito scientifico avrà da questo esercizio una traccia sulla quale impostare le relazioni scientifiche universitarie (che grossomodo seguono nella tipologia compilativa quella proposta in queste pagine, anche se sono più impegnative, com'è giusto che sia).
Non è questa la sede per affrontare nella sua completezza il problema di come si compila una relazione scientifica. Gli elementi sono infatti potenzialmente tantissimi a seconda della persona o delle persone cui è destinato il lavoro (manager, personale tecnico, politico, convegno, gruppo di lavoro, ecc.). Nelle pagine che seguono si offrono piuttosto una traccia e dei suggerimenti che non hanno, è bene dirlo, una valore assoluto, ma che servono principalmente per capire come impostare una relazione di laboratorio (di chimica, di fisica, ecc.) da consegnare all'insegnante.
Una relazione scientifica non ha nulla a che fare con un compito di italiano, di latino, con una ricerca di storia dell'arte o di filosofia. Solitamente si dimostra qualcosa dal punto di vista puramente matematico o sulla base di uno o più esperimenti realizzati ad hoc, oppure si relazionano i risultati con un adeguato commento di una ricerca o prova di laboratorio. In essa dunque ci sono richiami teorici, descrizioni di procedure, tabelle di risultati misurati e/o elaborati, formule matematiche, grafici... Tutto questo materiale è organizzato in modo tale che il lettore possa capire esattamente in tutti gli aspetti l'esperimento eseguito (se ovviamente presente) anche se egli non vi ha partecipato fisicamente e le elaborazioni effettuate sui risultati. Così ogni gruppo, ammesso che ne abbia la possibilità, può, volendo, riprodurre l'esperimento nelle stesse condizioni e verificare i risultati ottenuti.
Questo però non significa che, nel dubbio o per eccessivo desiderio di essere precisi e completi, si deve mettere nella relazione di tutto, anche i grafici poco significativi, i passaggi matematici banali e i commenti anche a ciò che è superfluo o secondario oppure assolutamente ovvio. In una relazione l'organizzazione logica e la sintesi sono molto più importanti di una bella impaginazione di un testo banale o di grafici dai colori sgargianti, ma che però non dicono nulla di concreto e sono solo belli da vedere!