Meccanica - Doppio cono
Paradosso meccanico
Funzionamento
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Malfi, © S 1997
Lo strumento

Per il funzionamento dello strumento non sono necessari elementi o dispositivi aggiuntivi. Messe in posizione le guide, è sufficiente avere l'accortezza di collocare il tutto su una superficie perfettamente orizzontale, tenendo eventualmente a portata di mano una Livella a bolla per provare la cosa.

Il doppio cono viene fatto rotolare spontameamente (cioè mosso dalla sola forza di gravità, quindi senza dargli spinte) e... sorpresa: se, come verrebbe spontaneo a tutti, lo si colloca all'inizio della discesa, il doppio cono non scende affatto; se invece lo si posiziona in corrispondenza del punto d'incontro delle guide (quindi alla fine della discesa), il solido si mette a rotolare risalendo la guida per portarsi come in fotografia alla fine del moto! Si può provare e riprovare parecchie volte, ma il comportamento del doppio cono è sempre quello appena descritto.

Ma com'è possibile? E' infatti ben noto a tutti, se non altro per una continua esperienza, che un corpo soggetto al campo gravitazionale terrestre scende lungo le discese, cioè si muove spontaneamente solo da zone ad altezza maggiore a zone ad altezza minore e non viceversa (tecnicamente, da punti a energia potenziale più alta a posizioni ad energia potenziale minore, convertendo la differenza di energia potenziale in energia cinetica e in energia dissipata per vincere gli eventuali attriti cui è soggetto il sistema).

Qui sembrano dunque venir violate le leggi della meccanica: la gravità può forse ogni tanto "impazzire"? Le leggi della fisica sulla gravità non sono poi così tanto ineluttabili? Niente affatto, perché non sempre ciò che si vede è quello che effettivamente succede. Bisogna andare oltre alle apparenze e nel caso del bizzarro comportamento del doppio cono sulle guide la spiegazione c'è, efficacemente mascherata e in perfetta concordanza con le leggi della fisica.