Elettromagnetismo - Elettrodinamica - induzione
L'induzione
La legge di Lenz

Nel corso dei suoi esperimenti, Faraday riuscì a dimostrare le cause che stanno alla base dell'induzione e ne dedusse una legge: ogni volta che il flusso del campo magnetico concatenato con un circuito varia nel tempo si ha la comparsa nel circuito di una forza elettromotrice indotta e quindi di una corrente elettrica indotta.

Le scoperte sull'induzione ricevettero la loro formulazione teorica grazie all'opera dello scienziato russo Emilij Christianovic Lenz (1804 - 1865) che nel 1834 enunciò la legge secondo la quale le forze elettromotrici indotte in un circuito (o le correnti indotte, se il circuito è chiuso e formato da materiale conduttore) tendono ad apporsi all'azione che le ha fatte nascere. Egli scoprì indipendentemente da Faraday, ma dopo di lui, l'induzione.

Ne segue che "ogni volta che il flusso del campo magnetico concatenato con un circuito varia nel tempo, si ha la comparsa nel circuito di una forza elettromotrice indotta data dall'opposto della variazione di tale flusso nel tempo. Quindi dall'opposto e non semplicemente dalla variazione del flusso concatenato. Ciò si traduce nel fatto che le correnti indotte tendono a conservare il flusso ovvero a produrre un campo magnetico che tende ad annullare la causa che ha fatto variare il flusso concatenato. Per questo si parla di correnti indotte che si oppongono alla variazione di flusso. In altre parole, se il flusso concatenato cala, la corrente indotta ha verso tale da produrre un campo magnetico il cui flusso concatenato con il circuito tende ad integrare il flusso perduto e viceversa.