La parola telegrafo ha una chiara etimologia greca: il suo significato è "scrivo lontano". Il telegrafo è infatti un dispositivo utilizzato per inviare un'informazione da un luogo a un altro. Quando si parla di un simile apparecchio viene subito in mente un particolare modello di telegrafo elettromeccanico, quello inventato (la pubblicazione dell'articolo è del 1837) dall'americano Samuel F. Morse (1791-1872) Morse. Esso fu adottato prima nell'America Settentrionale, poi in tutta Europa e l'inventore divenne famosissimo, anche grazie all'innovativo sistema, da lui inventato, fatto di particolari successioni di linee e punti (codice Morse). Tuttavia giova ricordare che nella storia della scienza vi sono stati diversi
modelli di telegrafi e non necessariamente tutti di tipo elettrico e/o scriventi, cioè in grado di fornire copia scritta del massaggio ricevuto. Curiosità: Luigi Magrini (1802-1868), che tenne la cattedra di fisica dal 1835 al 1838, fu un vero e proprio pioniere in ambito di telegrafia, facendo funzionare nel 1838 un telegrafo presso i locali del Liceo. Tra le mura del I. R. Liceo S. Caterina i docenti, oltre all'insegnamento della fisica, si dedicavano alla ricerca sperimentale sugli ultimissimi sviluppi della tecnica, restando in questo modo continuamente al passo con i tempi. Ciò aveva anche immediate ricadute sulla qualità dei corsi di fisica, che risultavano aggiornatissimi.