Informazioni generali
Informazioni generali
Ritrovamento degli strumenti


Apparecchio per tarare i termometri
Fontanine nel vuoto
Voltametro di Beltrand

Dietro il bancone del laboratorio di fisica è presente una porta che dà accesso ad una serie di locali. Oltre ad una assai ridotta officina, che in passato provvedeva ad eseguire piccole riparazioni sui macchinari, vi è un salone con 18 bacheche in cui sono conservati apparati sia del Vecchio Gabinetto di fisica che del Moderno Gabinetto. Buona parte degli strumenti del Vecchio Gabinetto di Fisica, soprattutto quelli che potevano essere utilizzati durante le lezioni in laboratorio, è sempre stata conservata in questo locale. Si sta parlando di circa 290 apparati su un totale di poco più di 400 strumenti che formano il Vecchio Gabinetto di fisica. Tuttavia quello che, forse, mancava era la consapevolezza dell'importanza storico - artistica di simili apparati. Si deve alla Prof. Andreina Naletto (ex docente di matemetica e fisica nella sezione B) e all'allora Tecnico di Fisica Sig. Rombolotto l'aver scoperto o, meglio, riscoperto questo enorme patrimonio scientifico e ciò portò, con l'aiuto della Prof. Daniela Magnanini (insegnante di chimica, biologia e scienze della terra), alla mostra del 1994.

Guardando nel loro insieme gli strumenti non danneggati del Vecchio Gabinetto di fisica conservati nel retro del laboratorio, si può assai facilmente fare una cernita tra gli apparati d'uso frequente e quelli invece che per vari motivi sono stati destinati a essere custoditi in bacheca perdendo il loro utilizzo didattico e/o sperimentale. Il fattore che permise e permette ancora di operare una simile distinzione è, oltre allo spessore del velo di polvere, il grado d'ossidazione dei metalli come rame e ottone. Infatti è facile comprendere che un apparato d'elettrodinamica che presenta terminali di rame fortemente ossidati denota uno scarso utilizzo e analogo discorso vale quando l'ottone si presenta quasi nero. Un esempio del grado di conservazione di uno strumento non più utilizzato e conservato nelle bacheche del retro del laboratorio di fisica è offerto dall'Apparecchio per tarare termometri (vedi foto). Tuttavia è importante precisare che non tutti gli strumenti sono stati ritrovati (per fortuna!) in un simile stato. A titolo d'esempio si veda la fotografia delle Fontanine nel vuoto.

Con l'aumento degli strumenti moderni, una parte degli apparati antichi venne spostata in data incerta in tre armadi metallici sistemati nel corridoio in cui si apre l'ingresso al laboratorio di fisica. Si tratta per lo più dei macchinari non utilizzati per le esperienze di laboratorio sia danneggiati che non. Tuttavia dalla consultazione degli inventari per l'allestimento di una selezione di strumenti da esporre nella mostra del 1994, appariva chiara la mancanza di un gran numero di macchinari. Il problema era capire se essi fossero andati effettivamente perduti o se fossero invece conservati in altri locali, in quanto compariva nell'inventario del 1870 la voce "in magazzino".

In effetti, a seguito dell'apertura di una porta a metà della scala d'ingresso al Liceo che da un un locale, il "magazzino", di circa 24 metri quadrati (attualmente adibito ad ospitare gli armadietti degli studenti), lo scenario che si presentò lasciò senza fiato. Accatastati senza un benché minimo ordine vi erano parecchi macchinari anche assai antichi, alcuni in buone condizioni (naturalmente escludendo la polvere e la forte ossidazione delle parti metalliche) e altri danneggiati. In particolare in questo locale erano presenti due macchine elettrostatiche di pregio (Macchina elettrostatica di Ramsden e Macchina elettrica di Holtz), quelle con cui si realizzavano le esperienze d'elettrostatica nel vecchio gabinetto di fisica, l'attuale Aula Magna.

In occasione della mostra del 1994 non è stato possibile sgomberare totalmente il locale e altre priorità hanno ritardato tale operazione. La scelta di destinare questa stanza ad uso degli studenti, portò nel settembre del 2000 a togliere gli apparati in esso conservati (Malfi, 2000). Per questi apparati il lavoro di pulizia risulta o è stato particolarmente gravoso. Per farsi un'idea si veda la fotografia che riproduce lo stato del Voltametro di Beltrand al momento dello sgombero finale del "magazzino".