elettromagnetismo - elettrodinamica - calamita scintillante
Calamita scintillante
Intervento di pulizia
Descrizione          Funzionamento: spiegazione - verifica          Testi&Curiosità


Galleria d'immagini, Malfi, © D 2004
Lo strumento sporco:
Vista 1 Vista 2 Vista 3
Lo strumento pulito

Lo strumento è stato depositato nel cosiddetto "magazzino" in un periodo non ancora ben definito della storia del Liceo e qui abbandonato per diversi decenni alla polvere e all'attacco degli ossidi. Tale locale è stato "esplorato" nel 1994 per la realizzazione della Mostra sugli antichi strumenti del Vecchio Gabinetto di Fisica. Ma per ragioni di spazio, tempo e soprattutto per il grande lavoro che avrebbe richiesto la pulizia di questi particolari strumenti, un gran numero di apparati è stato lasciato lì senza alcun intervento, se non quello di spostamento per far passare le due macchine elettiriche scelte per l'esposizione.

Fu solo con il successivo lavoro di catalogazione finalizzato alla realizzazione del Museo di Fisica "Anton Maria Traversi" che gli strumenti del magazzino furono spostati in un luogo più adatto per la ricerca e lì studiati con attenzione. Da questo lavoro sono stati individuati alcuni pezzi di pregio, tra cui proprio la calamita scintillante, una macchina che, anche se non firmata, è profondamente legata con una delle più importati scoperte della fisica, l'induzione elettromagnetica, ed è per di più presente nel Trattato di Fisica dell'abate Francesco Zantedeschi.

Non è il caso di dilungarsi troppo con le parole, dal momento che le fotografie nella galleria d'immagini parlano da sole nel descrivere il lavoro di pulizia connesso a uno strumento, cui si aggiunge quello non meno gravoso di studio delle fonti al fine di reperire il maggior numero possibile di informazioni. Anche se incompleto, lo stato di conservazione dello strumento si può dire discreto. Una volta completamente smontato, si è rimossa la polvere prima con un pennello e poi con una spugnetta umida (viste 2 e 3). Quindi si è proceduto al trattamento delle superfici d'ottone, escludendo però gli elementi che conservavano ancora un buono strato di laccatura color oro, la quale risulterebbe danneggiata utilizzando i normali prodotti domestici per la rimozione degli ossidi. Riassemblato il tutto, lo strumento è tornato al suo antico splendore (vedi foto), pronto ad essere ospitato nell'armadio M dedicato all'elettromagnetismo.