Elettromagnetismo - Elettrostatica
Supporto teorico
Il condensatore

Il condensatore è un organo elettrostatico che, pur essendo complessivamente neutro, presenta una separazione più o meno marcata delle cariche elettriche nel suo interno a seconda della sua forma e del dielettrico (cioè dell'isolante) impiegato. In condizioni di carica, ovvero quando nelle condensatore è presente il disequilibrio elettrostatico, il condensatore costituisce una riserva di carica che può essere sfruttata in qualsiasi parte del laboratorio senza essere vincolati ad avere sempre a portata di mano una Macchina elettrica in funzione.

Si ricorda che in ambito elettrostatico le cariche sono fisse e ciò ha come diretta conseguenza che su un conduttore di forma qualsiasi sottoposto a un campo elettrico la distribuzione della carica, che è localizzata esclusivamente sulla sua superficie (Apparecchio per la distribuzione delle cariche elettriche, Gabbia di Faraday), sia tale da rendere nullo il campo elettrico all'interno (e quindi costante il potenziale sulla superficie stessa), altrimenti ci sarebbe un movimento di cariche contro l'ipotesi di staticità. Questo fatto sta alla base dell'induzione elettrostatica (Apparecchio per l'elettrizzazione per influenza).

Bottiglia di Leyda, Malfi, © 2001Per quanto riguarda le cosiddette bottiglie di Leida può essere utile conoscere le seguenti caratteristiche:

Le bottiglie di Leida hanno subito, com'è facilmente comprensibile, un'evoluzione poiché si capì ben presto che si potevano immagazzinare ugualmente le cariche elettriche anche se nel contenitore non c'era l'acqua ma semplicemente l'aria (che è anch'essa un isolante e ciò non fa altro che aumentare la capacità del condensatore) e successivamente, grazie all'abate Nollet, adottando un rivestimento interno costituito da foglie spiegazzate di stagno o rame, ma anche d'argento o d'oro (con aumento della superficie utile e di conseguenza ancora della capacità). Quindi la bottiglia di Leida prese a poco a poco la tipica forma con cui quest'oggetto si presentava nei laboratori dell'Ottocento, ovvero consistente: