Per problema elementare si intendono tutti quei problemi la cui soluzione è ottenibile con un solo passaggio o ricavando opportunamente l'incognita da una formula oppure ricavando l'incognita da una semplice proporzione.

Il passaggio da tot grammi a moli di una certa sostanza di peso formula PF, più volte richiamato in precedenza, è un classico esempio di problema elementare. Serve infatti impostare una semplice proporzione per risoverlo e precisamente 1 mole : PF g = x : tot g, che si ricava usando la definizione "una mole di una qualsiasi sostanza è pari al PF espresso in grammi".

In ogni problema elementare ci sono:

• valori di INPUT: si tratta di quei dati e valori che devo conoscere e con i quali "entro" nel problema elementare da risolvere. Gli INPUT possono essere di due tipi;
  • dati: sono quelle informazioni che si ricavano dal testo del problema ossia "dati" appunto dal problema o ottenuti da precedenti elaborazioni numeriche. Di fatto sono i "veri" input;
  • valori: sono quelle informazioni, se non fornite dal testo del problema, da reperire nei manuali di chimica o fisica (densità, numero di Avogadro, volume molare, costante univerale dei gas, potenziali standard di riduzione, costanti di equilibrio, entalpie di formazione...) o da ricavare con un semplice calcolo (pesi molecolari). In pratica si tratta di quantità che rispondono alla domanda "cos'altro in più, ossia al contorno, devo conoscere?". Si tenga a mente che la corretta scrittura della formula dei composti chimici rientra in questo particolare tipo di INPUT.
• valore di OUTPUT: è il risultato che fornisce la risoluzione del problema elementare.

Nello studio della chimica è della massima importanza riconoscere i problemi elementari. I primi esercizi proposti alla fine dei vari capitoli e i diversi esempi proposti dai libri di testo sono classiche applicazioni numeriche su problemi elementari. Di qui l'importanza di provare a risolverli autonomamente e di tenerli presenti, poiché essi sono le tessere indispensabili, come si vedrà tra poco, per la soluzione degli esercizi più articolati.

Come suggerimento per impostare lo studio, quando si incontra una nuova definizione o formula ci si chieda se essa è o no convertibile nella prima parte di una proposizione e, in caso negativo, come eventualmente la nuova formula possa essere "gestita" come un problema elementare. E nel testo degli esercizi ci si abitui a riconoscere le parti che di fatto danno vita al primo membro di una proporzione.