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Nomenclatura - Introduzione
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La nomenclatura delle sostanze è un settore specialistico della chimica, formato da apposite commissioni internazionali all'interno della I.U.P.A.C., ciascuna con un settore specifico di competenza (chimica organica, chimica inorganica, ecc.). Ad esempio, la commissione di chimica atomica ha il compito di indicare quando le prove ottenute in laboratorio sono da considerarsi sufficienti per riconoscere la avvenuta sintesi di un nuovo elemento transuranico e, successivamente, di approvarne ufficialmente il nome tra quelli proposti in base a specifiche regole.

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Diciamo subito che l'argomento nomenclatura è enormemente complesso. Tuttavia, sebbene limitatamente alla parte di nostro interesse, cioè la chimica inorganica, esso può essere visto in modo del tutto generale come costituito da due problemi, uno l'opposto dell'altro:

  1. data la formula chimica di un composto, indicarlo con un nome scientifico, cioè con una sequenza di parole con suffissi e/o numeri che seguono delle regole ben precise. A questo insieme di regole si dà il nome di nomenclatura. Ad esempio Fe2O3 ==> (adotto delle regole) ==> Ossido di ferro III;
  2. noto il nome di un composto (generato da una nomenclatura), scriverne la formula chimica. Per esempio: Diferro triossido ==> (regole) ==> Fe2O3.

Dunque, se da un lato per risolvere il problema 1 servono un insieme di regole, dall'altro sono queste stesse regole che permettono di "estrarre" dal nome la formula chimica del composto (problema 2). Quanto detto può essere facilmente schematizzato come sopra.

E' interessante osservare che non si tratta di una questione recente, almeno nel problema di base. Praticamente da sempre ci fu la necessità di nominare le sostanze utilizzate nei vari procedimenti; da qui nomi come acido muriatico (HCl), vetriolo azzurro (CuSO4), ecc.

Con la nascita della chimica come scienza, l'introduzione dei simboli chimici portò via via all'uso delle formule nelle scritture delle reazioni e, di conseguenza, a una efficacissima scrittura sintetica e universale dalle sostanze ovvero indipendente dalla lingua utilizzata dal singolo chimico per esprimersi. In tutto il mondo H2O indica il composto "acqua", indipendentemente dal fatto che nella lingua del chimico che legge la formula essa si dica acqua, wasser, water, eau, ecc. Anche i linguaggi simbolici della musica e della matematica sono dotati di questa forma di universalità.

Più complessa è invece la questione di indicare una sostanza con un opportuno nome scientifico oltre alla formula chimica. In questo caso, dovendo dare indizi circa gli atomi costituenti il composto e possibilmente anche su come essi sono organizzati, il diverso nome degli elementi nelle varie lingue porta di conseguenza a nomi scientifici intrinsecamente diversi, pur adottando le stesse regole di base. Del resto ciò era già stato notato con l'esempio del nome dell'acqua (e non deve stupire più di tanto) e anche le note e i numeri non si pronunciano allo stesso modo nelle varie lingue.

Più strano può essere invece il fatto che, anche all'interno di una stessa lingua, si abbiano "sorprendentemente" diversi nomi scientifici (d'ora in poi nomi) per la stessa sostanza. In altre parole, nel contesto del problema 1, si osserva che ad una formula chimica possono corrispondere più nomi della stessa sostanza. Per esempio: Cu2SO3 è chiamato solfito rameoso, solfato IV di rame I o dirame triossosolfato. Con linguaggio matematico si direbbe che si è in presenza di una corrispondenza non univoca. Ma le cose sono solo apparentemente così...