Se per misurare la
pressione atmosferica si ricorre ai
barometri, qualora si avesse necessità di misurare la pressione di un generico fluido lo strumento preposto a tale misurazione è il manometro, il cui nome sarebbe stato coniato nel 1705 dal matematico francese P. Varignon. Questo termine è chiaramente di origine greca e significa misura (metro) della densità/compattezza (manós). In origine si valutava lo stato di rarefazione o di compressione di un fluido in relazione alla pressione atmosferica; non a caso spesso ancor oggi le misurazioni di pressione sono relative, cioè assumendo pari a zero la pressione atmosferica. In questo caso sono possibili valori negativi di pressione (fino a -1 atm), indicando con ciò che il generico fluido in esame ha pressione inferiore a quella media atmosferica. Quando invece la pressione di un fluido è espressa in temini assoluti, un valore negativo è chiaramente privo di significato fisico.