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Breve storia dell'elettromagnetismo | |
Sturgeon |
L'utilizzo della corrente elettrica per magnetizzare degli aghi di acciaio fu il preludio alla costruzione nel 1825 della prima elettrocalamita della storia ad opera di William Sturgeon (1783 - 1850).
Quest'oggetto, che Sturgeon chiamò elettromagnete, consisteva in un pezzo di ferro dolce alto 5 pollici (circa 13 cm) piegato a forma di ferro di cavallo su cui è attorcigliato a elica per diciotto volte non fittamente un filo scoperto di rame. Al passaggio della corrente, il campo magnetico da essa prodotto e che circonda il filo si concentrava nella barra di ferro che era allora in grado di sollevare una quantità di ferro addirittura di venti volte superiore il proprio peso. Quando non passava corrente, la barra cessava di essere un magnete e non poteva sollevare alcunché (Elettrocalamita su base di legno).
Rispetto ad una calamita naturale, l'elettrocalamita ha dei vantaggi notevoli. Mentre un elettromagnete è ovviamente una sorgente di campo magnetico esclusivamente quando circola corrente elettrica nei suoi avvolgimenti (esso è per così dire una calamita temporanea), la calamita naturale ne è invece una sorgente permanente e quindi non controllabile, dato che il campo magnetico è di origine naturale. Un'altro vantaggio dell'elettrocalamita sta nel fatto che, con la presenza nello spazio tra gli avvolgimenti di un materiale ferromagnetico, per sfruttarne il particolare comportamento, si poté finalmente abbandonare la ricerca e il difficile taglio delle rocce di magnesite per ottenere calamite di forma voluta. Infatti, per il fenomeno del confinamento magnetico delle linee di forza all'interno dei materiali ferromagnetici, è la forma del nucleo di ferro a definire la posizione dei poli magnetici e non più il taglio della roccia a doversi adattare alla posizione naturale di quest'ultimi.
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