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Confrontando il metodo di bilanciamento algebrico con uno dei procedimenti risolutivi delle seguenti reazioni redox
3FeI2 + 22HNO3 => 13NO + 3Fe(NO3)3 + 6HIO3 + 8H2O (soluzione con metodo redox)
6H+ + 6Fe2+ + ClO3- => Cl- + 6Fe3+ + 3H2O (soluzione con metodo redox)
usate come esempio è lecito chiedersi perché "complicarsi tanto l'esistenza". Indubbiamente il metodo algebrico è rapidissimo... Sì, ma proprio perché algebrico, ha dei limiti. Senza entrare troppo nei dettagli, facciamo alcune considerazioni in merito.
1) Una qualsiasi reazione chimica viene "staccata" dal contesto in cui avviene e bilanciata "asetticamente" come semplice generatrice di un certo numero di relazioni algebriche. In certi casi è invece essenziale mantenere la reazione nel suo contesto chimico perché facente parte di un problema la cui soluzione richiede non solo il bilanciamento ma anche altri dati al contorno esclusivamente chimici.
2) Nei problemi di elettrochimica (ossia coinvolgenti le reazioni redox) è essenziale conoscere il numero di elettroni messi in gioco da ciascuna semireazione. Questo non viene fornito dal metodo algebrico, ma dai metodi specifici di soluzione di questo particolare tipo di reazioni. Poiché il bilanciamento di una redox nella pratica non è mai fine a se stesso, è giocoforza usare un metodo specifico.