elettromagnetismo - elettrodinamica - Spirale su base di legno
Spirale su base di legno
Funzionamento per le linee di forza


Cantoni, 1856
Cantoni G., Lezioni di fisica, Francesco Vallardi, Milano, 1875, pag. 119, fig. 29.

Lo strumento richiedeva l'accopiamento con una pila. Vista la data di costruzione, probabilmente si impiegava una pila composta di tipo Daniell (ideata nel 1836), cioè una pila realizzata collegando in parallelo più pile con stesso numero di elementi collegati tra loro in serie, anche se si poteva ugualmente utilizzare una delle pile evoluzione della pila a colonna inventata da Alessandro Volta.

I cosiddetti "reofori" della pila, cioè i fili collegati con l'anodo e il catodo (i poli) della pila, andavano collegati, per meezzo di tratti di filo isolato aggiuntivo, ai morsetti d'ottone dello strumento, inserendo eventualmente un interruttore, sebbene fosse anche possibile interrompere il fluire della corrente elettrica semplicemente staccando uno degli accoppiamenti tra fili elettrici.

Per mettere in evidenza le linee di forza del campo magnetico prodotto dal passaggio della corrente elettrica nella spirale di filo non restava che appoggiare sopra alla spirale "una carta ben tesa da opportuno telaino". Oggigiorno basta una sottile lastra di vetro o anche un foglio di carta sufficientemente spesso in modo da essere dotato di una certa rigidità.

Con la corrente elettrica circolante, si spargerva sulla lastra un sottilissimo strato di limatura di ferro e se ne batteva delicatamente la superficie con un dito. I piccoli granelli di limatura di ferro si disponevano parallelamente alle linee di campo magnetico, rendendole così visibili. Il risultato era la formazione di una serie di "raggi" di limatura di ferro che, tagliando perpendicolarmente i fili della spirale, andavano dal centro verso l'esterno. E questo ha una spiegazione piuttosto semplice.