Appena entrato nell'anticamera che precede la biblioteca, il visitatore veniva accolto da un imponente esemplare di Macchina elettrica di Ramsden (un pezzo essenziale per ogni laboratorio di fisica dell'Ottocento) collocato sul lato sinistro della porta d'ingresso e, sul lato destro, da un modello di Macchina elettrica di Holtz (vedi foto), strumento questo con la stessa funzione di quello di Ramsden, ma più evoluto e potente.
Varcata quindi la soglia della biblioteca, sul primo tavolo era esposta una singolare collezione di Solidi geometrici in bosso catalogati col N°1 nell'inventario del 1818 ed eseguiti naturalmente tutti a mano (vedi foto). I solidi erano poi seguiti da due strumenti per lo studio della cinematica (Apparecchio in legno per lo studio del moto parabolico del Dott. Miotti).
A lato del primo tavolo erano collocati, uno da una parte e uno dall'altro, il Sostegno con pendoli, un apparato per studiare il moto del pendolo (vedi foto) e il fenomeno dell'isosincronismo (in fotografia si ha sullo sfondo uno scorcio della bacheca numero 6, la seconda dedicata alla maccanica) e un prezioso esemplare di Macchina di Athwood, utilizzata per verificare le leggi di caduta verticale dei gravi soggetti ad accelerazione inferiore a quella di gravità (vedi foto).
Proseguendo nell'itinerario, appena dietro lo strumento di Athwood si incontrava la prima bacheca (vedi foto), dedicata alla meccanica, entro cui erano ospitate tre bilance di precisione, una serie di diottre del XVIII secolo e quattro strumenti didatticamente molto efficaci per lo studio del rotismo che vede accoppiate una vite senza fine con una ruota dentata e dei principi della carrucola, della leva e della demoltiplica. Quindi, superata questa bacheca, si poteva ammirare un pregiato esemplare di cannocchiale a tutt'oggi perfettamente funzionante e di eccellente qualità dal punto di vista ottico. A questo punto si era circa a metà della biblioteca e ad un quarto dell'itinerario (vedi foto).