Muovendosi sempre lungo la sala seguendo un percorso in senso orario si incontrava una nuova bacheca, dopo la prima dedicata alla maccanica, con strumenti di termodinamica (come lo Psicrometro di Cavalieri e il più antico dei due apparecchi per la dilatazione termica lineare dei metalli), di idraulica, ospitati nella più elevata delle tre mensole (come gli Apparecchi per l'esperienza detta del diavolo di Cartesio, la Fontana nel vuoto e dei densimetri) e d'elettrostatica. Quest'ultimi apparati erano collocati nelle due mensole restanti. Si segnalano la Gabbia di Faraday e l'Apparecchio per la distribuzione delle cariche sui conduttori.
Dopo la seconda bacheca, in corrispondeza dello spigolo del secondo tavolo, si poteva ammirare sopra un tavolino un raffinato esemplare di "bussola marina" (appartenuta all'Abate Cannini e da lui stesso donata al Liceo) risalente alla fine del XVIII secolo con cassa, abitacolo e coperchio tutti finemente dipinti. Si tratta di uno dei pezzi più belli e antichi della collezione di strumenti appartenenti al Vecchio Gabinetto di Fisica del Liceo. Il secondo tavolo (vedi foto dal lato bussola e foto dal lato specchi) ospitava invece una serie di strumenti di diverso tipo (ad esempio, una pompa aspirante di Cobres, una bilancia idrostatica e un torchio idraluico).
Immediatamente dopo uno dei due specchi paradolici gemelli per lo studio della trasmissione del calore e della luce, si incontrava la prima delle due bacheche dedicate all'elettromagnetismo. In particolare, nella prime due mensole a partire dall'alto della terza bacheca (vedi foto) erano esposti una serie di elettroscopi, un Accendilume ad idrogeno, un raffinatissimo spinterometro costruito dall'abilissimo Francesco Cobres e, sul ripiano più basso, diversi esemplari (vedi foto) di dispositivi elettrochimici per la produzione di corrente (Vecchie pile a Colonna, pile secche del Zamboni, pila a corona di tazze, pila Grenet gran modello).
Sul terzo tavolo (vedi foto) erano esposti due strumenti ottici e diversi apparati acustici. In primo piano si può notare in fotografia un Risuonatore di Savart e sullo sfondo un apparecchio di Chladni per ottenere, in ambito d'acustica, le particolari figure fatte con la sabbia dette così dal nome di questo fisico tedesco. Quindi chiudevano la sala (vedi foto) un Mantice di Maloye dotato di una Serie di canne, tre globi (vedi foto) del XVIII, lo splendido modellino in scala di locomotiva costruito da Cobres e, cominciando a ritornare verso l'entrata della mostra, una camera oscura in palissandro (vedi foto). A questo punto il visitatore aveva visto metà della mostra.