Meccanica
Lacrime bataviche
SCHEDA TECNICA
INVENTARISTATO
Lagrime bataviche
Lacrime bataviche
1818Nº //
1838Nº //
P.A.Nº //
1870574
1925Nº //
2016134
Incompleto
Integro
Funzionamento X
Dimensioni
MATERIALI: legno, vetro, cotone
BIBLIOGRAFIA & PRESTITI
DATABASE
Datazione: giugno 1889
Nel Museo A. M. Traversi - Vetrina C
Descrizione          Funzionamento: spiegazione - verifica          Testi&Curiosità


Immagine, Malfi, © D 2016
Fonti
Battelli A. - Cardani C. (1922) Vol. 1, pag. 344, fig. 205
Clerc A. (1885) pag. 44, fig. 26
Daguin P. A. (1863) pag. 165, fig. 191
Giordano G. (1862) Vol. 1, pag. 107, fig. 63
Milani G. (1869) Vol. 2, pag. 113, fig. 64
Murani O. (1906) Vol. 1, pag. 230, fig. 148
Nollet J.A. (1762) Vol. 4, pag. 332, Tav. XIV/8, fig. 32
Resti E. (1930) pag. 21, fig. 94
 

Le lacrime bataviche si ottengono facendo cadere in acqua una goccia di vetro fuso. La sottrazione di calore raffredda immediatamente la superficie esterna della massa di vetro (tempra).

Ciò che si ottiene, piuttosto complesso dal punto di vista delle tensioni interne, è un oggetto estrememente duro, ma dall'equilibrio precario. Una goccia batavica ha la curiosa proprietà di non romersi neanche se la sua testa viene fortemente battuta con un martello, ma va istantaneamente in polvere se ne viene rotta la coda. Il coperchio della scatola è andato perduto.