Elettromagnetismo - Elettrostatica - Spinterogeni
Bottiglia elettrometrica di Lane
SCHEDA TECNICA
INVENTARISTATO
Bottiglia elettrometrica di Lane
Bottiglia elettrometrica di Lane
Bottiglia elettrometrica di Lane
1818Nº //
1838Nº //
P.A.Nº //
1870589
1925a345
2016472
Completo
Integro
Funzionamento NV
Dimensioni
MATERIALI: ottone, stagno, ferro, legno, vetro
BIBLIOGRAFIA & PRESTITI
DATABASE
Datazione: 1890
Nel Museo A. M. Traversi - Vetrina M
Descrizione          Funzionamento: spiegazione - verifica          Testi&Curiosità


Immagine, Malfi, © D 2016
Fonti
Battelli A. - Cardani C. (1925) Vol. 4, pag. 249, fig. 147
Clerc A. (1885) pag. 677, fig. 494
Despretz C. (1832) pag. 413, Tav. 9, fig. 249
Galileo Officine (1929) pag. 176, fig. 5422
Giordano G. (1862) Vol. 2, pag. 101, fig. 92
Joubert J. (1889) pag. 89, fig. 71
Milani G. (1869) Vol. 5, pag. 166, fig. 84
Murani O. (1906) Vol. 2, pag. 313, fig. 278
Pinto L. (1892) pag. 566, fig. 535
Premoli P. (1904) Vol. 1, pag. 108, fig. 153
Privat Deschanel A. (1890) pag. 522, fig. 450
Privat Deschanel A. - Pichot (1871) pag. 467, fig. 427
Ròiti A. (1908) Vol. 2, pag. 137, fig. 136
Resti E. (1930) pag. 70, fig. 350
Tarquini A. (1928) pag. 109, fig. 30436
 

Lo strumento, ideato da Thimothy Lane (1734-1807), era un misuratore di tensione e tale misura avveniva tramite uno spinterogeno. Con esso si poteva misurare la potenza di una macchina elettrica ed eventualmente confrontarla con quella di altre.

L'asta in ottone che regge la sfera mobile (montata sulla colonna di vetro) reca una serie di tacche graduate. La lettura avveniva nel momento in cui, avvicinando progressivamente la sfera mobile a quella fissa, si instaurava una serie di scintille. Per confrontare la potenza elettrica di due diverse macchine, a parità di distanza tra le sfere, si contavano il numero di scintille prodotte nell'unità di tempo. Infatti il loro numero era proporzionale alla quantità d'elettricità fornita dalla macchina.

La bottiglia che regge la sfera fissa è un condensatore, la cui funzione era quella di consentire lo scoccare di scintille a minore distanza temporale l'una dall'altra. Funzionava insomma da serbatoio di cariche elettriche per minimizzare la perturbazione dello stato di carica della macchina elettrostatica di cui si intendeva misurare la potenza.