strumenti particolari
Metro in legno con testature metelliche
SCHEDA TECNICA
INVENTARISTATO
Metro col confronto del Vecchio piede di Parigi
Metro col confronto del Vecchio piede di Parigi
Un metro in legno con testature metalliche
Un metro in legno con testature metalliche
Metro in legno con testature metelliche
181835
1838451
P.A.Nº //
187018
1925a17
2016016
Completo
Integro R
Funzionante
Dimensioni
MATERIALI: ottone, legno, lacca
BIBLIOGRAFIA & PRESTITI
DATABASE
Datazione: Antecedente 1818
Costruttore: Giuseppe Stefani (17??-1842)
"Giuseppe Steffani fec."
Nel Museo A. M. Traversi - Vetrina A
Descrizione          Funzionamento: spiegazione - verifica          Testi&Curiosità


Immagine, Malfi, © D 2016
 

Lo strumento, firmato "Giuseppe Steffani fec.", presenta una serie di scale in corrispondenza delle due "testature metalliche" in ottone e varie tacche di riferimento sul legno a distanza variabile. Accanto alla scala in metri, vi sono anche quelle in "Piedi di Parigi" e in pollici inglesi ("Pol. In."). Dagli inventari (1818 e 1838) si legge infatti che il metro è "col confronto del vecchio piede di Parigi". Un pollice inglese equivale a 0,0254 m, mentre un piede parigino a 0,3248394 m.

Si osserva che le modalità d'impiego di questo metro erano leggermente diverse da quelle di un metro moderno pieghevole o a nastro. Infatti lo strumento non veniva impiegato direttamente per eseguire la misura. Per questo si usava, ad esempio, un tratto di spago che veniva poi teso tra le tacche del metro e, così facendo, misurato in lunghezza con sensibilità pari al centesimo dell'unità scelta, grazie alla presenza di una scala ticonica in corrispondenza di una delle due estremità ("testature").

Questo strumento, come altri esposti fatti dall'"artefice" Steffani (Compasso di proporzione di Stefani, Piano inclinato per lo studio dell'attrito, Emisferi di Magdeburgo), apparteneva alla collezione di strumenti scientifici dell'Abate Traversi, poi donata al Gabinetto di Fisica. Giuseppe Stefani (17??-1842) fu meccanico della Specola di Padova.

La presenza di più unità di misura è testimonianza di un particolare periodo di cambiamento causato da quella profonda rivoluzione che ebbe origine nel 1790 in Francia con la riforma dei pesi e misure operata da un'apposita Commissione nella quale ebbe un ruolo di primissimo piano il chimico Antoine L. Lavoisier (1743-1794). La Commissione decise l'introduzione del sistema metrico decimale, estremamente innovativo, in cui multipli e sottomultipli delle unità di misura possedevano le stesse proprietà dei numeri usati nell'aritmetica. Nel 1815 non solo la Francia, ma anche altri paesi europei adottarono il sistema metrico decimale. Anche un altro strumento costruito da Stefani (Macchina di Atwood con corredo) presenta più unità di misura.