elettromagnetismo - elettrodinamica - Spirale su base di legno
Spirale su base di legno
Funzionamento come spirale induttiva


Cantoni, 1875
Cantoni G., Lezioni di fisica, Francesco Vallardi, Milano, 1875, pag. 125, fig. 32.

Lo strumento richiedeva l'accopiamento con un galvanometro atto a rilevare le cosiddette correnti d'induzione, cioè le correnti elettriche prodotte dall'induzione elettromagnetica. Tale strumento veniva collegato per mezzo di fili conduttori ai terminali d'ottone in modo da realizzare un circuito chiuso.

Si rendeva anche necessaria una sorgente di campo magnetico come poteva essere una barra fortemente magnetizzata (magnete permanente) oppure un solenoide avvolto attorno a un cilindro (nucleo) di ferro. Chiarameente in quest'ultimo caso in aggiunta al dispositivo appena menzionato serviva una pila per erogare la corrente di magnetizzazione dell'elettrocalamita. Vista la data di costruzione, probabilmente si impiegava una pila composta di tipo Daniell (ideata nel 1836), cioè una pila realizzata collegando in parallelo più pile con stesso numero di elementi collegati tra loro in serie, anche se si poteva ugualmente utilizzare una delle pile evoluzione della pila a colonna inventata da Alessandro Volta.

Per investigare sui fenomeni induttivi si procedeva come segue: si posizionava uno dei due poli del magnete al di sopra del centro della spirale. Quindi lo si avvicinava velocemente alla spira senza però raggiungere il contatto tra i diversi elementi sperimentali. Si poteva così osservare la deviazione dell'ago del galvanometro, segno inequivocabilee che l'operazione aveva indotto nel circuito elettrico spira-galvanometro una corrente elettrica. La stessa cosa, ma con rotazione opposta dell'ago, si realizzava allontanando rapidamente la sorgente di campo magnetico dalla spirale. Richiamando i principi dell'induzione, quanto detto ha una spiegazione piuttosto semplice.