Meccanica
Dinamometro di Regnier
SCHEDA TECNICA
INVENTARISTATO
Dinamometro di Renier
Dinamometro di Renier
Dinamometro di Regnier
Dinamometro di Règnièr
Dinamometro di Regnier
1818354
1838262
P.A.Nº //
187028
1925a27
2016109
Completo
Integro
Funzionante
Dimensioni
MATERIALI: ottone, ferro, cuoio
BIBLIOGRAFIA & PRESTITI
DATABASE
Datazione: Antecedente 1818
Nel Museo A. M. Traversi - Vetrina B
Descrizione          Funzionamento: spiegazione - verifica          Testi&Curiosità


Immagine, Malfi, © D 2016
Fonti
 

Da un punto di vista tecnico il dinamometro è quello strumento che permette di misurare le forze. Infatti dinamometro = "misuratore di forza" è un lemma di chiara origine greca e precisamente dall'unione delle due parole greche dúnamis = forza e métron = misura. Nella sua versione classica è la misura dell'allungamento subito da una molla di opportuna costante elastica che consente di quantificare la forza applicata allo strumento.

Tuttavia questo dinamometro non viene utilizzato per esempio per la misura dei pesi dei corpi (e volendo, come spesso accade, della loro massa, una volta misurata con precisione l'accelerazione locale di gravità g). In realtà il dinamometro appartenente alla collezione di strumenti del Vecchio Gabinetto di Fisica del Liceo ha lo scopo di misurare al forza muscolare che può essere prodotta dalla mani delle persone (ma non solo, nel senso che non dev'essere visto come la versione antica dei moderni giochi per misurare la forza muscolare presenti nei Luna Park).

Lo strumento, firmato “Dynamomètre De Regnier à Paris”, è stato inventato da Edme Regnier (1751-1825) nel 1798. Serviva per misurare e studiare la forza muscolare sviluppabile dalla "macchina uomo" sia in termini di trazione (in verticale e, soprattutto, in orizzontale, per confrontarla con quella di un cavallo), sia sviluppabile con le mani. Serrando infatti tra le mani la forcella in ferro, un sistema di leve amplificava gli spostamenti e faceva muovere l'ago sul quadrante in ottone. Per maggiori dettagli costruttivi e sull'uso del dispositivo si rimanda alle "curiosità".

La scala superiore in miriagrammi ("Myriagrammes") e libbre (“Livres”) consentiva la misura in condizioni di tiro ("Tabelle de tirage") e a essa andava associata la tacca sul quadrante con l'indicazione del valor medio di forza sviluppabile con le reni ("Force des Reins"). La scala interna, in chilogrammi ("Kilogram"), forniva invece la forza di compressione ("Tabelle de pression") con indicazione dell'intervallo corrispondente alla pressione esercitatile serrando al forcella tra le mani ("Force Orde des Mains"). La contemporanea presenza di scale di misura diverse testimonia un particolare periodo, quello della riforma di pesi e delle misure che prese vita in Francia alla fine del XVIII secolo.

L'apparato presenta una piastra d'ottone a forma di settore circolare sul cui bordo è incisa una doppia scala graduata. A tale piastra è fissato, per mezzo di un collegamento a più viti, un elemento d'ottone a Y, il cui scopo è quello di vincolare il sistema di leve che aziona l'indicatore d'acciaio dalla forma assai curata dal punto di vista artistico. L'indicatore è messo in movimento dall'avvicinamento del lato inferiore a quello superiore (che è fisso al telaio) della forcella in acciaio verniciata di nero. Come detto un sistema di leve, dopo aver amplificato gli spostamenti che, in assenza di tale espediente, sarebbero poco apprezzabili, fa ruotare una breve asta (nascosta dagli elementi in ottone) la quale trascina con sé l'indicatore in acciaio. Allentando la presa, la breve asta torna indietro, mentre l'indicatore resta nella posizione corrispondente alla massima forza esercitata sulla forcella. Per effettuare una nuova prova di forza, l'indicatore va riportato manualmente nella posizione di zero della doppia scala.

E' curioso osservare che una persona considerata "assai forzuta" riesce a malapena a raggiungere i due terzi della scala e una persona normale a superarne a stanto la metà!