strumenti particolari - diottre
Grafometro d'ottone di Roussellot
SCHEDA TECNICA
INVENTARISTATO
Grafometro di ottone sopra nocella di Roussellot
Grafometro di ottone sopra nocella di Roussellot
Altre diottre
Altre diottre
Grafometro d'ottone di Roussellot
18187
18386
P.A.Nº //
18702a
1925a2
2016002
Incompleto
Integro R
Funzionante P
Dimensioni
MATERIALI: ottone, ferro, legno, lacca
BIBLIOGRAFIA & PRESTITI
DATABASE
Datazione: Antecedente 1818 (XVIII sec.)
Costruttore: F. Roussellot
"F. Roussellot Paris"
Nel Museo A. M. Traversi - Vetrina A
Descrizione          Funzionamento: spiegazione - verifica          Testi&Curiosità


Immagine, Malfi, © D 2016
 

Lo strumento, firmato "F. Roussellot a Paris", si nota per la bellezza e la raffinatezza di lavorazione delle parti in ottone. Il semplice nome di "diottre" con cui figura lo strumento nell'inventario del 1870 è poco significativo rispetto a quello più attinente di "grafometro" degli inventari precedenti.

Il grafometro fu inventato nel XVI secolo da Philippe Danfrie (1532?-1606) e veniva usato per ottenere misure d'angoli per i rilievi topografici sia militari che semplicemente per la mappatura dei terreni e la realizzazione di carte geografiche.

La scala dei gradi lungo il semicerchio è munita di una particolare divisione trasversale, nota con il nome di scala ticonica, grazie alla quale è possibile apprezzare il settimo di grado ossia, in altre parole, ogni grado risulta diviso in sette minuti.

I traguardi diametrali servivano per allineare lo strumento a una seconda stazione di rilevamento di modo che ogni punto di interesse fosse caratterizzato da due angoli, uno per stazione, angoli che venivano determinati per mezzo della diottra (cui manca il relativo traguardo) e calcolati o rispetto al nord magnetico indicato dall'ago della bussola (ancora funzionante!) oppure rispetto alla base diametrale. Dopodiché, con la cosiddetta Tavoletta Pretoriana i rilevamenti goniometrici si trasformavano facilmente in mappe. Infatti i vari rilievi venivano riportati tramite goniometro sul foglio da disegno ricostruendo così le varie triangolazioni e producendo la mappa topografica.

Manca l'eclimetro avvitato sopra alla bussola, la cui funzione era quella non solo di misurare la pendenza dei piani, ma nello stesso tempo di controllare la perfetta orizzontalità dello strumento durante le triangolazioni topografiche.

Disponendo invece il goniometro in posizione verticale e con la barra diametrale perfettamente a livello (ossia orizzontale) si potevano effettuare misure di altezza e di distanza. A tale scopo serviva il "quadrato delle ombre" (Squadra d'ottone di Francesco Manfredotti) perfettamente riconoscibile fra gli elementi decorativi del goniometro e diviso in 60 parti per lato.

Si segnala che nella collezione di strumenti scientifici del Museo Correr è presente un identico esemplare di grafometro (36. Cl. XXIX, 14) dotato di eclimetro, ma privo dell'ago della bussola.