ottica - prismi
Prisma per l'acromatismo
SCHEDA TECNICA
INVENTARISTATO
Prisma acromatico
Poliprisma su piede
Poliprisma su piede
Prisma per l'acromatismo
1818Nº //
1838525
P.A.Nº //
1870387
1925a235
2016759
Completo
Integro
Funzionamento NV
Dimensioni
MATERIALI: ottone, piombo, vetri diversi, lacca
BIBLIOGRAFIA & PRESTITI
DATABASE
Datazione: 1839 - 1840
Nel Museo A. M. Traversi - Vetrina I
Descrizione          Funzionamento: spiegazione - verifica          Testi&Curiosità


Immagine, Malfi, © D 2016
Fonti
Bouchardat A. (1851) pag. 431, fig. 170
Galileo Officine (1929) pag. 112, fig. 5253
Ganot A. (1861) pag. 337, fig. 310
Magrini R. (1940) pag. 187, fig. L853
Milani G. (1869) Vol. 7, pag. 174, fig. 99
 

Lo strumento aveva il compito di illustrare in che modo fosse possibile eliminare la dispersione della luce quando essa subisce la rifrazione da parte di un prisma. Questo aspetto è della massima importanza nei tantissimi dispositivi ottici che adottano le lenti, caratterizzate dal fatto che per la dispersione i fuochi di ogni colore (lunghezza d'onda) non coincidono (aberrazione cromatica).

Ciascun prisma manifestava la dispersione della luce, tuttavia riunendoli insieme non si raccoglieva sullo schermo più alcun spettro: si aveva un sistema cosiddetto acromatico. Poiché non è stata ancora effettuata la verifica di funzionamento, non è appurato se l'effetto acromatico si ottenesse riunendo tutti e tre i prismi oppure a quello centrale solo uno o l'altro dei due prismi esterni. Resta inoltre aperta la possibilità che il sistema acromatico a tre prismi realizzi la condizione di deviazione nulla, cioè che il raggio incidente vi uscisse senza deviazione rispetto alla direzione d'ingresso.