Meccanica - Bilance
Bilancia di Mohr
SCHEDA TECNICA
INVENTARISTATO
Bilancia di Mohr
Bilancia di Roberval
Bilancia di Roberval
Bilancia di Mohr
1818Nº //
1838Nº //
P.A.92
187054
1925a46
2016122
Completo
Integro
Funzionante
Dimensioni
MATERIALI: ottone, piombo, ferro, acciaio, legno, lacca
BIBLIOGRAFIA & PRESTITI
DATABASE
Datazione: 1862 - 1863
Nel Museo A. M. Traversi - Vetrina A
Descrizione          Funzionamento: spiegazione - verifica          Testi&Curiosità


Immagine, Malfi, © D 2016
Fonti
 

Lo strumento è un tipo particolare di bilancia a giogo mobile (Nº 55, Nº 671) in cui uno dei due piatti (quello destinato a ospitare le masse campione) è stato sostituito da tre masse differenti in grado di scorrere ciascuna su una guida opportunamente divisa e ricavata modificando il giogo.

Il principio di funzionamento è quello della leva. La forza peso di ognuna delle tre masse mobili è sempre la stessa, ma spostandole lungo il giogo cambia il loro punto di applicazione rispetto al fulcro della leva. Più le masse campione sono lontane dal fulcro e maggiore è la massa che può essere collocata in equilibrio sul piatto di misura. Chiaramente l'operazione di misura si svolge operativamente al contrario: depositata sul piatto la massa incognita, si spostano per tentativi lungo le guide sul giogo i tre pesi fino a ottenere il perfetto equilibrio (l'indice graduato all'estremità del braccio segna lo scarto rispetto all'orizzontalità). Si osservi che l'equilibrio deve sempre intendersi come un'uguaglianza sperimentale tra le masse, ossia affetta da una certa tolleranza; un'eventuale differenza di massa inferiore alla sensibilità dello strumento, non è infatti misurabile.

Con tutte le masse in corrispondenza della prima divisione a partire dal fulcro la bilancia a piatto vuoto deve essere in perfetto equilibrio; se così non fosse, è necessario spostare, ruotandola opportunamente, la piccola massa che si trova all'estremità del braccio cui è collegato il piatto, fino al raggiungimento dell'equilibrio (taratura). A questo punto la bilancia è pronta all'uso.

La scala centrale, su cui scorre il peso di massa maggiore, ha 10 divisioni equispaziate. Pure la scala relativa alla massa intermedia presenta 10 divisioni e questa massa è scelta in modo tale che il suo spostamento di una tacca sulla scala corrisponderebbe a uno spostamento di 1/10 della massa maggiore. La massa inferiore ha invece una scala divisa in 100 tacche. Anche quest'ultima massa è scelta in modo oculato e precisamente in modo tale che il suo spostamento di una tacca sulla scala corrisponderebbe a uno spostamento di 1/100 della massa intermedia (e quindi di 1/1000 della massa maggiore). La portata è dunque di 9999 unità con sensibilità di 1 unità.

Il nome dello strumento trae origine da una modifica della bilancia idrostatica operata da Mohr-Westphal al fine di rendere molto più veloce e precisa (fino a 4 cifre decimali) la determinazione della densità relativa dei liquidi più e meno densi dell'acqua e dei solidi. In tale bilancia le masse campione, a cavaliere, venivano collocate direttamente sul giogo della bilancia diviso in 10 tacche equispaziate.

Come curiosità si osserva che nell'inventario del 1870 questo dispositivo figura come "Bilancia di Roberval", dal nome dello scienziato francese Gilles Persone de Roberval (1602-1675) che inventò un particolare tipo di bilancia, poi migliorata da altri, in cui i piatti erano sospesi inferiormente attraverso un opportuno sistema di leve. Si tratta di un palese errore di compilazione.