Lo strumento era un particolare galvanometro capace di fornire il valore dell'intensità di corrente che attraversava il circuito calcolando il seno associato all'angolo di deviazione di un ago calamitato sospeso a un filo di torsione. Esisteva anche la cosiddetta bussola delle tangenti, in cui si effettuava la tangente e non il seno dell'angolo di deviazione.
Un simile dispositivo, sebbene erroneamente attribuito a Claude M. Pouillet (1791-1868), che lo costruì nel 1837, fu concepito nel 1824 da August De La Rive (1801-1873). Heirich D. Ruhmkorff (1803-1877) commercializzò poi un unico strumento che funzionava sia da bussola dei seni che da bussola delle tangenti.
I quattro fili che ruotano attorno all'ago calamitato presentano per costruzione resistenze elettriche diverse e terminano ciascuno con due boccole entro le quali si innestano le estremità dei fili di collegamento. I fili potevano essere collegati in serie e in parallelo e ciò consentiva di misurare correnti di intensità molto diverse. Il galvanometro di Nobili non permetteva la determinazione diretta dell'intensità delle correnti ed era richiesta una laboriosa calibrazione.
La bussola dei seni, così come quella delle tangenti, consentiva invece una lettura diretta dell'intensità di corrente e non richiedeva lunghe calibrazioni. Infatti l'intensità di corrente è legata al seno (o alla tangente) dell'angolo di deviazione attraverso una costante di proporzionalità calcolabile a priori, note le dimensioni geometriche del dispositivo, o una volta per tutte in laboratorio con taratura empirica molto precisa basata sull'elettrolisi dell'acqua (Voltametri).