TA KIMIKA - esercizi risolti
Esercizi
Nomenclatura
Teoria - 1 - 2 - 3 - 4

Per le nozioni teoriche sulla nomenclatura si faccia riferimento al proprio libro di testo e alla trattazione che confronta le tre nomenclature presente nella sezione approfondimenti alla voce "Nomenclatura". In questa pagina si riportano i "consigli-suggerimenti" e le "note d'attenzione" presenti nell'approfondimento indicato. Essi risultano sicuramente più chiari, se letti nel contesto della trattazione da cui sono strati estratti!

==> Indipendentemente dalla nomenclatura, nella formula chimica si scrive prima sempre l'atomo meno elettronegativo. Ad esempio: NaCl, non ClNa, CO2, non O2C, LiH, non HLi.

==> Per non avere incertezze sulla corretta scrittura della formula di un composto (salvo poi controllare ogni volta che le valenze siano corrette), in aggiunta agli idracidi e ossiacidi più importanti, si suggerisce di imparare a memoria un solo composto per ogni famiglia e/o sottogruppo (vedi esempio).

==> Noto il nome del composto (o avute sufficienti informazioni per eliminare ogni ambiguità), nella sua scrittura generale come (Parte1)x(Parte2)y, x ed y si ricavano prendendo i valori minimi che soddisfano la seguente equazione: x*(valenza Parte1) = y*(valenza Parte2).

==> Uno dei "segreti" per risolvere i vari problemi di nomenclatura è la continua verifica della coerenza di ciò che si sta facendo in termini di scrittura corretta dai gruppi e di rispetto della valenza delle singole parti costituenti il composto. Non si dimentichi di consultare sempre la tavola periodica, tenendola a portata di mano!
Se si adotta la metodologia di scrivere la formula chimica transitoria, cioè che si ricava prima della verifica di valenza, con i pedici incogniti x e y, si evita di incappare in un errore piuttosto frequente!

==> Una nomenclatura deve essere in grado di associare un unico nome a ogni composto prevedendo un certo numero di famglie, con eventualmente un numero limitato di sottogruppi, e segnalando opportunamente (con suffissi e/o numeri) tutte le possibili combinazioni in termini di variazioni di valenza e/o di diverso numero di atomi sia della Parte1 che della Parte2.

==> Le nomenclature si differenziano nel numero di famiglie e sottogruppi previsti e nelle modalità di esprimere con suffissi e/o opportuni numeri le possibili variazioni di valenza.

==> Nel nominare i composti, sia usando la nomeclatura n.o. che quella nuova del "conto tutto", non è sbagliato adottare la dizione anglosassone che antepone il nome del metallo rispetto a quello della Parte2. Si fa notare che la dizione anglosassone ha il pregio di nominare le "parti" costituenti un sale, un ossido, un idrossido, ecc. così come si leggono nella formula (da sinistra a destra). La dizione italiana invece nomina prima la Partre2 seguita dalla parola "di" e il nome del Metallo, generando un'inversione rispetto al susseguirsi dei simboli chimici nella formula.

==> La tavola periodica riporta per ogni atomo i suoi possibili n.o. Questi sono presenti all'interno di ogni casella come numeri interi con segno variabili da -4 a +8. Ad esempio per lo S i n.o. sono ±2, ±4, +6, per Cu, +1 e +2, ecc.
I metalli di transizione e le terre rare presentano quasi tutti variazioni di n.o. a causa della particolare configurazione elettronica. Quando sono presenti in un camposto si consulti sempre la tavola periodica per sapere se specificare o meno il n.o. del metallo per eliminare le possibili ambiguità di valenza.
I metalli alcalini, alcalino-terrosi e del gruppo IIIA non manifestano variazioni di valenza, di conseguenza il loro n.o. nel nome di un composto può essere omesso, in quanto sempre costante.
I non-Me presentano grandi variazioni di n.o. Di particolare rilievo è il loro n.o. quando legati con l'ossigeno per formare gruppi di atomi. In questo caso si può calcolare il n.o. attraverso le semplici regole, oppure imparare i vari n.o. del non-Me legato a vari atomi d'ossigeno presenti nel gruppo. La conoscenza degli ossiacidi più importanti semplifica enormemente il problema.

==> Il nome di un qualsiasi composto è formato da un insieme di "frammenti" (suffissi o numeri) ciascuno con una funzione specifica necessaria per ottenere, scelta una nomenclatura, la corrispondenza biunivoca tra formula chimica e nome. Il nome può essere quindi scomposto in parti, ciascuna delle quali specifica un elemento, l'appartenenza a una famiglia o a una sottogruppo o la particolare valenza della specie cui fa riferimento. Gli errori sono causati dalla dimenticanza di uno o più di questi frammenti, dal loro non corretto inserimento e/o scelta.

==> La I.U.P.A.C. suggerisce una nuova nomenclatura con il grande pregio di maggiore facilità e corrispondenza tra nome e formula dei composti, tuttavia persistono ancora le altre nomenclature. Ciò che conta è che, sceltane una, si sia coerenti nell'applicarne le regole.