magnetostatica - calamite e fasci
Fascio magnetico a ferro di cavallo
SCHEDA TECNICA
INVENTARISTATO
Calamita artificiale di tre grandi pezzi legati in ottone col relativo peso
Calamita artificiale di tre grandi pezzi legati in ottone col relativo peso
Fascio magnetico a ferro di cavallo
Fascio magnetico a ferro di cavallo
Fascio magnetico a ferro di cavallo
1818341
1838256
P.A.Nº //
1870225
1925a163
2016410
Incompleto
Integro
Funzionante
Dimensioni
MATERIALI: ottone, ferro, lacca
BIBLIOGRAFIA & PRESTITI
DATABASE
Datazione: Antecedente 1818
Nel Museo A. M. Traversi - Vetrina P
Descrizione          Funzionamento: spiegazione - verifica          Testi&Curiosità


Immagine, Malfi, © D 2016
Fonti
 

Lo strumento, che presenta ancora una discreta magnetizzazione, è formato da 3 magneti permanenti dalla forma di ferro di cavallo riuniti tra loro in modo tale che i poli dello stesso segno si trovino dalla stessa parte. Una simile disposizione prende il nome di fascio magnetico. Questo fascio magnetico è il più antico della collezione di apparati del Vecchio Gabinetto di Fisica.

Assai pesante, il dispositivo è il più curato artisticamente e dotato dell'ancora mobile cui viene agganciato il peso sollevato dall'apparato. Purtroppo tale elemento aggiuntivo è andato perduto. Dai libri di fisica dell'epoca è possibile avere un'idea della forma di tale peso, in quanto ogni apparato veniva curato nei minimi dettagli per aggiungere all'utilizzo sperimentale anche gusto estetico. Probabilmente il peso era simile a quello presente sull'Elettrocalamita su base di legno. Sembra superfluo aggiungere che il peso viene sollevato dal fascio perché l'ancora cui è collegato è attirata per attrazione magnetica, naturalmente a patto che l'oggetto sospeso non sia troppo pesante. Non si hanno invece elementi per poter affermare che il dispositivo venisse sorretto da una struttura lignea tramite il gancio in ottone.

Le calamite sono tenute assieme per mezzo di elementi in ottone. Quest'ultimi sono tutti a forma di "C" e dalle estremità unite tra loro tramite un collegamento bullonato anch'esso in ottone. Da un punto di vista costruttivo il dispositivo è dunque formato da tre circuiti magnetici ciascuno interamente formato da un magnete permanete.

Merita osservare che ogni magnete permanente viene prima magnetizzato a parte e poi unito ad altri per formare il fascio. Inoltre la forza di un fascio non è uguale alla somma delle forze di ciascun elemento costituente. Tale fatto si spiega attraverso un'azione di mutuo disturbo tra poli omologhi. L'effetto viene ridotto, ma mai annullato, costruendo le lamine laterali gradualmente più corte da 1 a 3 centimetri rispetto a quella centrale, come avviene in questo apparato.