Elettromagnetismo - elettrochimica - Pila a colonna
Pila a colonna
Spiegazione del funzionamento
Descrizione          Funzionamento: spiegazione - verifica          Testi&Curiosità

Tutte le pile sfruttano una reazione di ossidoriduzione spontanea, cioè in cui l'energia (chimica) dei prodotti è minore di quella dei reagenti. La differenza di energia viene convertita, anche se con qualche perdita, in energia elettrica. La giustificazione qualitativa del funzionamento di una qualunque pila è spiegata con maggiore dettaglio dalla conoscenza di quanto accade quando si immerge un metallo in una soluzione (potenziale assoluto) e a questo viene accoppiato un altro sistema diverso dal primo.

A seconda del tipo di soluzione elettrolitica impiegata come conduttore di seconda classe, si hanno varie varianti di pila a colonna o di Volta, tuttavia è importante sottolinare che la reazione chimica di ossidoriduzione che "muove" la pila è sempre la stessa e precisamente Zn + 2H+ => Zn++ + H2. Da essa si ricava che l'anodo di ciascuna pila collegata in serie con le altre che formano l'intero dispositivo è l'elettrodo di zinco, che perde massa a mano a mano che la reazione procede ovvero quando si utilizza la pila. La serie dei potenziali standard di riduzione permette di stabilire i poli della pila e quindi il suo anodo. Tuttavia per il calcolo della fem teorica si deve utilizzare l'equazione di Nernst, dal momento che le semicelle non si trovano mai in condizioni standard. Il catodo, cioè l'elettrodo positivo e fatto di rame o d'argento a seconda dei modelli, non è coinvolto nella reazione di ossidoriduzione ed è quindi inerte. Questo è il motivo per il quale rispetto alla reazione chimica è indifferente il materiale utilizzato per l'elettrodo positivo.

Gli ioni H+, che sarebbe più corretto scrivere H3O+, sono ricavati o dall'acqua della soluzione elettrolitica che bagna le rondelle tra due coppie bimetalliche adiacenti quando si usa un sale o, in alternativa, dall'idrogeno proveniente dalla dissociazione dell'acido forte impiegato nella preparazione della soluzione, generalmente acido solforico.

Alla luce di quanto detto la pila di Volta a colonna con catodi elettrodi di rame, Cu, è costituita da tanti elementi tutti uguali la cui schematizzazione IUPAC è Zn | NaCl (aq., dil) | Cu, se si impiega come elettrolita una soluzione diluita di cloruro di sodio, oppure Zn | H2SO4 (aq., dil) | Cu, se si prepara una soluzione diluita di acido solforico. La formazione di idrogeno al catodo che va a rivestire l'elettrodo (polarizzaizoine) costituisce un pesante fattore limitativo per l'impiego prolungato di questa pila, cui si aggiunge il rapido indebolimento della corrente dovuta all'inevitabile deperimento della soluzione elettrolitica che bagna le rondelle fra i dischi.



Ultimo aggiornamento il
20-7-2023
Quelli in verde sono link non ancora attivati.
Quelli in rosso sono elementi con testo esplicativo attivato dal puntatore del mouse.
I link in marrone fanno visualizzare nella galleria di immagini la fotografia collegata con il testo.
Valido HTML 4.01!
Direttore del Museo: prof. Ornella Fassina - Curatore Scientifico: ing. Pierandrea Malfi - Telefono diretto del Museo 3478638987
La riproduzione totale o parziale di questa pagina e/o di sue parti con qualsiasi mezzo è consentita solo se è senza fini di lucro e sempre con la citazione ben visibile su tutti gli oggetti del nome o dei nomi degli autori e del Liceo Marco Foscarini. Per quanto riguarda i lavori ipertestuali, alle citazioni e/o alle fotografie va sempre aggiunto un link verso la pagina o le pagine del Museo Virtuale o del Museo di Fisica A. M. Traversi utilizzate come fonte. Non copiare totalmente una pagina (testo con o senza foto) o lunghe sezioni; si utilizzino invece link verso le pagine di interesse. La riproduzione di qualsiasi fotografia prelevata da questa pagina in riviste scientifiche e/o in elaborati prodotti nell'ambito di progetti di ricerca necessita del permesso da parte della Direzione del Museo Traversi. Tale permesso, di esclusiva pertinenza della Direzione del Museo, viene eventualmente rilasciato dopo presentazione di un'apposita domanda (si consulti al riguardo la voce Ricerca del sito internet del Museo Traversi). Per altre informazioni si consultino le note in materia di copyright.
Tutte le informazioni di carattere tecnico legate agli strumenti descritti nel Museo Virtuale sono oggetto di continuo aggiornamento. Sono pertanto possibili non corrispondenze tra pagina in rete e ultimi dati raccolti; gli interessati sono pregati di contattare la Direzione del Museo.
URL del Museo Virtuale: http://museo.liceofoscarini.it/virtuale/index.html
URL del Museo di Fisica "A. M. Traversi": http://museo.liceofoscarini.it; e-mail: museo.atraversi@del@liceofoscarini.it [Rimuovere "del@" per avere l'indirizzo corretto].

Gestione del Museo Virtuale di fisica e testo: Pierandrea Malfi (pierandrea.malfi@#toglimi#liceofoscarini.it) [Rimuovere # per avere l'indirizzo corretto]
Gestione del sito web del Liceo M. Foscarini: Paolo Bonavoglia (paolo.bonavoglia@liceofoscarini.it) del
Liceo Classico "Marco Foscarini" - Venezia