ottica - polariscopi
Polariscopio di Nörrenberg
SCHEDA TECNICA
INVENTARISTATO
Apparato di polarizzazione di Nörrenberg
Polariscopio di Nörrenberg
Polariscopio di Nörrenberg
Polariscopio di Nörrenberg
1818Nº //
1838712
P.A.Nº //
1870200
1925a142
2016742
Completo
Integro
Funzionamento NV
Dimensioni
MATERIALI: ottone, acciaio, legno, vetro, lacca, cristalli
BIBLIOGRAFIA & PRESTITI
DATABASE
Datazione: 1847 - 1848
Nel Museo A. M. Traversi - Vetrina I
Descrizione          Funzionamento: spiegazione - verifica          Testi&Curiosità


Immagine, Malfi, © D 2016
Fonti
Battelli A. - Cardani C. (1913) Vol. 2, pag. 776, fig. 607
Bernardi G. (1931) pag. 75, fig. 6656
Clerc A. (1885) pag. 1075, fig. 765
Desbeaux E. (1892) pag. 471, fig. 387
Ganot A. (1883) pag. 472, fig. 513
Ganot A. (1861) pag. 394, fig. 360
Gelcich G. (1895) pag. 494, fig. 191
Giordano G. (1862) Vol. 2, pag. 315, fig. 282
Murani O. (1906) Vol. 2, pag. 231, fig. 210
Tarquini A. (1928) pag. 80, fig. 493
 

Lo strumento fu ideato da Nörrenberg per effettuare in un congegno semplice e poco dispendioso varie esperienze sulla polarizzazione della luce (Romboedro di Spato d'Islanda). In questa sede ne verranno brevemente descritte solamente due che utilizzavano solo componenti del dispositivo.

La lastra superiore è di vetro annerito, può ruotare rispetto a un asse parallelo alle colonne di sospensione in ottone e forma con esse un angolo fisso pari a quello (35º, 25') di polarizzazione della lastra di vetro inferiore, la quale è libera di ruotare attorno ai punti di sospensione con le colonne. Solo quando la lastra inferiore presentava tale particolare inclinazione, i raggi luminosi che vi incidevano, oltre a essere riflessi verso la base d'appoggio, anche si polarizzavano. Tra le due colonne è presente uno specchio piano metallico. I raggi luminosi venivano riflessi andando a incidere sulla lastra di vetro superiore (dopo aver ovviamente attraversato quella inferiore).

Si poteva constatare che esistevano due posizioni di rotazione della lastra superiore per le quali non si aveva la riflessione della luce polarizzata incidente su di essa (ciò avviene quando il piano di incidenza della luce sulla lastra superiore è perpendicolare a quello della lastra inferiore). In qualsiasi altra posizione si aveva una riflessione con intensità variabile da un massimo a un minimo (assenza del raggio riflesso). Se lo specchio inferiore non era inclinato di 35º, 25' rispetto alla verticale, la situazione di minimo descritta non si verificava mai.

La stessa cosa si otteneva in termini però d'immagine doppia o singola (caso particolare equivalente all'assenza del raggio riflesso) collocando nell'apertura quadrata una piastra d'ottone con un oculare con all'interno una prisma birifrangente.